Un marchio di sostenibilità che la Confederazione rilascia dopo un’analisi dei criteri previsti nel disciplinare certificato dalla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa
«Come incoraggiare le imprese affinché possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’ONU con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e cogliere come un’opportunità la transizione ecologica? Siamo partiti da questa domanda quando abbiamo immaginato Imprendigreen, un sistema di qualificazione di imprese ed associazioni ambientalmente sostenibili lanciato lo scorso anno». Sono queste le parole di Giovanni Acampora, Membro di Giunta Confcommercio incaricato per la Transizione ecologica e la Sostenibilità.
«In quanto più grande ed articolata organizzazione di rappresentanza in Italia, vogliamo anche noi fare la nostra parte ed offrire un contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 e dal PNRR, avvertendo l’urgenza del momento storico e il dovere, morale e sociale, di un nostro coinvolgimento attivo per costruire un futuro a basse emissioni di carbonio e sicuro per il clima, caratterizzato da una green economy dinamica, una società prospera ed inclusiva e un ambiente sano» aggiunge.
Il progetto firmato Confcommercio (www.imprendigreen.confcommercio.it) accompagna le imprese verso la transizione ambientale, assiste il tessuto imprenditoriale con azioni mirate a far emergere comportamenti virtuosi da replicare. «Elemento centrale dell’iniziativa – spiega Acampora – è rappresentato dal riconoscimento “Imprendigreen”, un marchio di sostenibilità». Il riconoscimento sarà rilasciato dopo aver superato i criteri previsti da un disciplinare certificato dalla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa e dopo aver compilato i questionari che raccolgono oltre 900 comportamenti volontari e sostenibili, suddivisi in pratiche trasversali e pratiche settoriali.
A ogni comportamento è assegnato un valore numerico. Sono stati definiti criteri-soglia al di sotto dei quali l’insieme delle buone pratiche viene considerato marginale: in questi casi l’assegnazione del marchio viene rifiutata. Le imprese assegnatarie vengono valorizzate con la pubblicazione delle buone pratiche sul portale confederale; per loro convenzioni utili ad acquisire dall’Enea tecnologie o servizi per la sostenibilità e accedere a linee di microcredito con istituti qualificati.
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