Sono soprattutto le donne over 50 a rivolgersi al banco dei pegni per richiedere un prestito. Impegnati prevalentemente gioielli di famiglia e oro.
Tutti in fila rispettando il distanziamento sociale, ognuno perso nei propri pensieri, stringendo in mano un piccolo fagotto contenente uno spicchio di vita: catenine d’oro, la collana ricevuta in eredità oppure le fedi su cui si è giurato amore eterno.
Da quando il Coronavirus si è diffuso nel nostro Paese rallentando l’economia, le richieste di credito al Monte dei Pegni sono cresciute del 30% rispetto al periodo pre Covid-19. È quanto emerge dai dati diffusi da Affide, una delle società attive nel campo del credito, che ha rilevato una maggiore affluenza agli sportelli a partire dal mese di maggio. E a fare la fila per impegnare i propri beni, sono soprattutto le donne over 50.
Ogni anno, le persone che si affidano al Banco dei Pegni variano da 270 a 300mila, con un giro di affari di 800 milioni di euro ed un prestito personale di circa 1.000. Il 95% dei beni impegnati è riscattato, il 5% va all’asta.
© Riproduzione riservata