Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, appena la metà dei pazienti affetti da malattie croniche nei Paesi ricchi assume i farmaci diligentemente. Appena il 50% segue quindi le raccomandazioni del medico riguardo dosi, tempi e frequenza dell’assunzione del farmaco durante la terapia. In sintesi, quello della cosiddetta “aderenza terapeutica” è ormai un problema grave.
L’importanza dell’aderenza terapeutica
La scarsa adesione alle prescrizioni del medico è il principale motivo di inefficacia delle terapie farmacologiche. Comporta un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, morbilità e mortalità. Oltre a rappresentare un danno per i pazienti, lo è anche economicamente sia per il sistema sanitario che per la società.
L’importanza dell’aderenza terapeutica è infatti particolarmente evidente nelle malattie croniche. È stato dimostrato, ad esempio che, dopo un infarto, rispettare le indicazioni di assunzione riduce del 75% la probabilità di recidive. Al contrario, non assumere con costanza i farmaci antipertensivi aumenta di circa il 30% il rischio di una ricaduta o di ictus.
Il Rapporto Nazionale sull’uso dei farmaci in Italia
A far luce su quale e quanto sia il grado di adereza alla terapia in base al tipo di farmaco ci ha pensato il Rapporto Nazionale sull’uso dei farmaci in Italia per il 2018, che ha considerato gli “indicatori di aderenza” per le seguenti categorie: antidepressivi, statine, antiosteoporotici, antipertensivi, farmaci per l’ipertrofia prostatica benigna e inibenti la formazione dell’acido urico.
È emerso che la categoria con la più alta percentuale di pazienti aderenti è rappresentata dai farmaci antiosteoporotici (29,8%) seguita dalla terapia con farmaci antipertensivi (23,8% ). La popolazione maschile si mostra ligia nell’assunzione dei farmaci per l’ipertrofia prostatica benigna (22,4%). Al contrario, però, le categorie terapeutiche dove si riscontrano percentuali più alte di soggetti non aderenti sono la terapia con farmaci anti-acido urico (57,5%), la terapia con le statine (41,6%) e quella con farmaci antidepressivi (40,1%). È emerso inoltre che l’aderenza al trattamento con statine, farmaci antipertensivi, antiosteoporotici e antidepressivi diminuisce al crescere dell’età.
Le cause della non aderenza e la non aderenza tra i senior
Secondo Massimo Volpe, insegnante di Cardiologia all’Università di Roma La Sapienza: «Diverse possono essere le cause della non aderenza. Tra queste la dimenticanza, la complessità, la durata e gli eventuali effetti collaterali del trattamento in corso. Aggiungiamo la mancata consapevolezza della gravità della patologia, il timore di dipendenza e la scarsa motivazione».
La difficoltà diventa maggiormente rilevante negli anziani, al punto da influenzare la prognosi. Con l’avanzamento dell’età, infatti, alla diminuzione dell’aderenza sembrano contribuire i deficit cognitivi, la depressione, l’isolamento sociale, i possibili effetti collaterali, la complessità e la difficoltà di assunzione. Spesso, poi, i senior devono seguire più terapie contemporaneamente.
Le malattie cardiovascolari e gli over 65
Come già accennato, il problema si manifesta maggiormente nei casi di malattie croniche. Ad esempio, nelle malattie cardiovascolari. Queste ultime sono in Italia la principale causa di morte, essendo responsabili del 35,8% di tutti i decessi (32,5% negli uomini e 38,8% nelle donne). Sappiamo che la prevenzione, uno stile di vita adeguato e le giuste terapie possono ridurre il tasso di mortalità. Tuttavia solo la metà degli over 65 segue con diligenza le terapie e le cure assegnate. Chi soffre di queste patologie, infatti, ha particolari difficoltà a garantire l’aderenza, poiché, spesso, presenta comorbidità e assume altri farmaci.
Le strategie per migliorare i nostri comportamenti
Nel rapporto medico-paziente la fiducia e la corretta informazione svolgono un ruolo importante. Da un lato, il paziente deve essere informato sui rischi in caso di abbandono della terapia. Dall’altro, il medico che prescrive un farmaco deve accertarsi che il paziente abbia compreso tutte le spiegazione. Come spiega il geriatra Giovambattista Desideri: «I fattori determinanti del successo terapeutico sono tre: il medico, il paziente ed il trattamento. Il medico deve essere convinto della necessità di raggiungere l’obiettivo terapeutico per ogni trattamento. Il paziente deve essere consapevole dell’importanza di seguire con scrupolo la terapia. Il trattamento deve essere efficace, ma anche ben tollerato e semplice da seguire».
Sensibilizzare sorridendo: una sketch-com per parlare di aderenza terapeutica
Per fortuna, un aiuto a diffondere il messaggio viene proprio dal web. È infatti disponibile in Rete una mini serie dal titolo Impazienti Cronici. Sei sketch, girati con garbo e ironia, che raccontano la quotidianità di sei coppie di “impazienti cronici” (e indisciplinati) alle prese con patologie cardiache.
In maniera leggera, i protagonisti dei diversi episodi, mostrano come, dopo le iniziali difficoltà, hanno imparato a seguire le prescrizioni del loro medico. Attraverso gag divertenti riescono a diffondere così consigli utili per gestire correttamente la patologia e migliorare la qualità della vita. Impazienti Cronici è online dal 28 settembre sul sito della campagna Al cuore dell’aderenza. I messaggi informativi sono accessibili anche attraverso la pagina Facebook dedicata ‘Al cuore dell’aderenza’.
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