A Immagina 2023 anche una lezione di mamanet, lo sport dedicato alle donne over 35: un misto tra la pallavolo e la palla rilanciata. È il coach Saverio Valenzano a spiegare la storia e le peculiarità di questa disciplina importata da Israele
Una lezione di ‘mamanet’ quella tenuta da Saverio Valenzano, già giocatore di pallavolo e oggi allenatore anche di mamanet. È sui campi da gioco delle Olimpiadi 50&Più, davanti a decine di atlete, che il coach ha spiegato la storia di questo sport, i suoi aspetti fondamentali e la funzione sociale. Già perché il mamanet ha soprattutto la capacità di includere.
“Il mamanet prende spunto dal cachibol, lo sport praticato in sud America. Importato in Israele ha acquisito anche una funzione sociale perché crea inclusione in un paese in cui coesistono diverse religioni e per le donne è difficile trascorrere del tempo insieme” ha spiegato l’allenatore di una delle venti squadre italiane che da qualche anno ha avviato questo progetto a Cerveteri.
E se in Israele il ‘mamanet’ è lo sport più diffuso tra la popolazione femminile, anche l’Italia sta iniziando ad apprezzare questa disciplina. Si è appena concluso il campionato mondiale a Cervia – con 32 squadre – e già si guarda al prossimo appuntamento sportivo, il campionato nazionale – che coinvolgerà a Roma numerose squadre. Il segreto di questo successo improvviso è da ricercarsi – probabilmente – nei valori e nella sana competizione che promuove.
“Non si tratta solo di attività fisica, il mamanet crea condivisione, amicizia, fairplay. In campo si applaude anche quando è l’avversario a fare punto” ha aggiunto il mister. Valenzano, tecnico nazionale, spiega: “Questo sport è esclusiva di Aics e diventerà federazione entro un anno, abbiamo già presentato la documentazione al Coni”.
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