Quali forme assume oggi il turismo? Secondo il rapporto Strade itineranti. Mappe, pratiche, percorsi del turismo esperienziale realizzato dal Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano e da Pubblitalia ’80, il 75% degli italiani ha fatto almeno un viaggio non convenzionale nell’ultimo anno.
Il viaggio esperienziale
La ricerca analizza un database di oltre 500 tra cammini, sentieri, itinerari, manifestazioni culturali, sportive, enogastronomiche e spirituali, ed esamina anche il ruolo dei media nel valorizzare le diverse esperienze, oltre alle motivazioni che spingono le persone a spostarsi per trascorrere il tempo libero e scoprire luoghi e destinazioni diverse.
La definizione di “viaggio esperienziale” appare per la prima volta in un articolo del New York Times di dieci anni fa, nel quale si faceva riferimento a un nuovo modello di vacanza immersiva, che poteva includere attività sportive, folklore, arte, intrattenimento, visite ai piccoli borghi; insomma un viaggio diverso da quelli di massa.
Il turismo sportivo e il wellness tourism
Caratterizzato da attività sportive non convenzionali come le maratone o le gare di ciclismo, gli sport acquatici e quelli estremi, in Italia coinvolge 11 milioni di persone per un giro d’affari stimato fra i 3,7 e i 4,5 milioni l’anno.
Il segmento finalizzato al benessere psicofisico, che passa anche dal turismo sanitario, è attualmente stimato a livello globale su un valore di 436 miliardi di dollari e si prevede che cresca ulteriormente del 21% entro il prossimo anno. In questa categoria rientrano le cure termali, ma anche il turismo meditativo con sessioni di yoga, meditazione e attività rigeneranti, che ha visto in Italia una crescita dell’8% delle presenze di cittadini stranieri.
Il turismo dei mezzi alternativi
Si tratta di una forma di turismo lento che si realizza in parte o completamente utilizzando mezzi di trasporto alternativi, come i treni storici o panoramici, le imbarcazioni per il turismo fluviale, le mongolfiere. Ogni percorso “alternativo” crea un indotto economico in altri servizi sul territorio, ed è un fenomeno che in Europa è cresciuto del 15%.
Il turismo enogastronomico
Si stima che siano 9,6 milioni i viaggiatori italiani che nell’ultimo anno si sono spostati alla scoperta del cibo, un numero che dal 2016 a oggi è cresciuto fino a rappresentare il 58% dei turisti. Il turismo enogastronomico si declina in modelli differenti, integrando forme tradizionali come fiere e sagre e innovative, come le esperienze gourmet nei ristoranti stellati e i corsi di cucina con grandi chef.
Il turismo spirituale
Un settore in crescita nell’ambito del turismo esperienziale è quello spirituale: già nel 2019 riguardava 330 milioni di turisti nel mondo. Il 2023 ne ha visto la ripresa, e secondo l’Associazione Ospitalità Religiosa Italiana sono stati accolti circa 5 milioni di viaggiatori, per un totale di almeno 20 milioni di presenze, con una crescita del 46%.
Anche in questo ambito esistono diverse tipologie di viaggio, da quello più classico dedicato alle visite guidate di chiese, basiliche e santuari, alla partecipazione ad eventi religiosi, fino al turismo monastico che prevede il pernottamento presso abbazie, conventi e monasteri. Infine esiste una forma di turismo mistico che si sta facendo strada, e che rientra in una dimensione spirituale di raccoglimento più che in un’ottica di fede.
I numeri del Rapporto
Tre viaggiatori su quattro si sono dedicati a vacanze e viaggi esperienziali negli ultimi dodici mesi, pari al 75% della popolazione nazionale che ha viaggiato. Ciascun turista esperienziale svolge in media 3,5 esperienze all’anno che spaziano dall’arte allo sport, dal turismo green all’enogastronomia.
Le motivazioni possono essere diverse: dalla necessità di rigenerarsi dai ritmi quotidiani alla ricerca del benessere, dalla voglia di socializzare al bisogno di migliorare sé stessi e il proprio bagaglio culturale.
I giovani sembrano essere i viaggiatori esperienziali ideali: la non convenzionalità attira soprattutto i 18-34enni che nell’83% dei casi hanno fatto almeno un viaggio esperienziale nell’ultimo anno, seguiti dagli over 55 con il 74%. Rispetto alle attività, i ragazzi fra i 18 e i 24 anni scelgono in particolare il turismo sportivo e quello spirituale, come pure i 25-34 enni, che uniscono anche l’enogastronomia. Le famiglie con figli under 13 sono più propense a queste forme di viaggio, con dati superiori alla media in tutte le attività.
Diffusione geografica
Il turismo esperienziale è diffuso in tutta la Penisola, con una prevalenza del Sud e delle Isole: il 41% dei viaggiatori non convenzionali sceglie infatti il Mezzogiorno per il turismo spirituale, enogastronomico e lento. Anche l’Italia Centrale è meta di turismo spirituale, in particolare in Umbria e Lazio, e culturale-artistico in Toscana e Lazio. Il Nord è più ambito per il turismo sportivo, in particolare nel Trentino Alto Adige.
Soli o in compagnia
Tra i turisti esperienziali, chi viaggia per motivi culturali e artistici è in assoluto il più autonomo (71,3%) nell’organizzazione. La media dei km percorsi per raggiungere le destinazioni è di 400 km. Il 53% dei viaggiatori sceglie di fare delle soste brevi e pernottare da una a tre notti, in hotel o b&b, con una spesa media di 842 euro.
Destagionalizzazione del turismo
A rendere interessanti queste forme di turismo è la destagionalizzazione che consentono durante l’anno. Se l’estate resta il periodo dei grandi flussi per il 79% dei viaggiatori, anche la primavera e l’autunno si prestano agli spostamenti, e consentono di aggirare il sovraffollamento e cercare mete meno battute. Nella promozione giocano un ruolo chiave i media e i social, ma anche il passaparola e le recensioni della propria esperienza, soprattutto nei grandi eventi musicali, enogastronomici o artistico-culturali.
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