Sono passati 14 anni da quel 6 aprile che segnò per sempre la storia abruzzese e italiana. Il terremoto che colpì L’Aquila, infatti, è un ricordo ancora indelebile.
Erano le 3:32 del 6 aprile 2009 quando una scossa di terremoto di magnitudo 6.3 distrusse L’Aquila e 56 borghi circostanti. Ma soprattutto causò 309 vittime, oltre 1.500 feriti, 100 mila sfollati e danni prima inimmaginabili. Sono passati 14 anni da quel giorno e le immagini rimangono ancora impresse nelle nostre menti.
Le commemorazioni in ricordo del terremoto che colpì L’Aquila
Da ieri sono iniziate le cerimonie di commemorazione di quel tragico evento. Alla presenza dei familiari delle vittime, del sindaco Pierluigi Biondi, di una rappresentanza dei sindaci del cratere sismico e di autorità di Stato, è stata scoperta una stele progettata dall’Accademia delle Belle Arti e realizzata dalla ditta che ha costruito il parco della Memoria, un luogo inaugurato due anni fa in memoria di chi non si è potuto salvare dal sisma.
Sulla stele è riportato il Fiore della memoria, raffigurante il croco dello zafferano, il simbolo individuato anche quest’anno dal Comune dell’Aquila per ricordare quanti coloro che hanno perso la vita nell’evento che ha segnato la storia di un intero territorio. Davanti alle targhe dei nomi delle vittime sarà deposta anche una rosa bianca.
Funzione religiosa alle Anime Sante, parzialmente distrutta durante il terremoto che colpì L’Aquila
Nella giornata del 5 aprile si è tenuta anche la funzione religiosa alle Anime Sante. Alle 18 l’Arcivescovo dell’Aquila ha infatti celebrato la Messa in suffragio dei 309 defunti del sisma, con la lettura dei loro nomi. La Funzione si è svolta nella chiesa di Santa Maria del Suffragio in piazza Duomo, anche detta delle Anime Sante. Un luogo edificato a partire dal 1713 proprio in memoria delle vittime del terremoto che colpì L’Aquila nel 1703 e che fu restaurato dopo il sisma del 2009 grazie al sostegno del governo francese. In città hanno risuonato anche 309 rintocchi della campana della chiesa, uno per ogni vittima del sisma, a partire dalle 3:32, l’ora in cui si scatenò la scossa 14 anni fa.
La fiaccolata per ricordare il terremoto che colpì L’Aquila
Infine, alle 21:50 si è tenuta la fiaccolata in ricordo della tragedia del 6 aprile 2009. Il corteo si è fermato davanti all’area dove si trovava la Casa dello Studente, crollata la notte del terremoto e nella quale persero la vita ragazze e ragazzi che frequentavano l’università de L’Aquila. Il migliaio di persone presenti ha raggiunto poi il parco della Memoria, dove è stato installato il braciere all’interno della fontana. Ad accenderlo sono state due donne. Cansu Sonmez, ricercatrice di nazionalità turca, dottoranda al Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, e Rasha Youssef, siriana, ingegnere chimico industriale, che lavora da diversi anni in città, operando anche presso l’università.
“In questo modo abbiamo voluto fornire una testimonianza di affetto e vicinanza nei confronti delle popolazioni di Turchia e Siria, colpite dal sisma del 6 febbraio scorso”, ha ricordato il sindaco Pierluigi Biondi. “In ragione della sensibilità che la comunità aquilana ha maturato a seguito della calamità che l’ha colpita nel 2009 e anche delle manifestazioni di solidarietà giunte da tutto il mondo”. Dopo l’accensione del braciere, sono stati nuovamente ricordati i nomi delle 309 vittime.
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