Ce l’ha fatta. L’ex soldato americano Martin Adler, è riuscito a ritrovare quei tre bambini incontrati nel 1944, durante i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale sull’Appenino Bolognese, lungo la Linea Gotica.
Un incontro incredibile, arrivato dopo 77 anni. E grazie alla temerarietà di questo veterano. Perché Martin Adler, per tutta la vita, ha conservato con cura una vecchia foto ingiallita. Ritrae tre bambini al suo fianco, mentre con l’elmetto e la divisa salvava l’Italia dall’occupazione nazifascista. L’ha guardata e riguardata quella foto, nel corso degli anni, fantasticando su quei tre bambini. Cosa faranno ora? Che uomini e donne sono diventati? Si è chiesto in continuazione. E poi la richiesta, per alcuni folle: “Prima di morire li voglio incontrare”.
Martin Adler, il soldato con la cioccolata
Il grido di aiuto di Martin scuote la rete, nei social il suo messaggio diventa virale, ed anche i giornali lo riprendono. Bruno, Mafalda e Giuliana si riconoscono in quella foto. Ormai sono nonni e bisnonni, ma non si sono mai dimenticati di quel soldato che li salvò e li fotografò dopo la liberazione di Monterenzio dai nazifascisti. Ed ecco che scatta la magia.
Il veterano Martin Adler prende un volo che da Miami lo porta all’aeroporto di Bologna. Lì, ad aspettarlo, ci sono i tre fratelli. Ha attraversato l’Oceano, ancora una volta, pur di poterli rivedere. E l’abbraccio tra i tre in aeroporto è stato un momento di grande emozione per tutti.
I tre fratelli riconoscono Martin da un gesto: ha portato con sé la cioccolata. Ieri come oggi. I soldati americani erano soliti regalarne, infatti, di barrette di cioccolata, ai bambini che incontravano. É proprio questo il ricordo che serbavano gelosamente nel loro cuore. Non ricordavano il volto di quel soldato, ma non aveva dimenticato il gesto.
Lo scatto di un momento, una foto grazie alla quale i quattro, oggi, sono riusciti a rivedersi, a distanza di 77 anni. E l’ex soldato si è presentato con addosso una maglietta con la scritta “Martin’s Bambini, Forever Kids Tour”: perché, anche dopo tanto tempo, è riuscito a riabbracciare i “suoi bambini”.
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