«Ai finalisti del Concorso canoro di 50&Più consiglio di mantenere intatta la volontà di divertirsi», parola di Silvia Mezzanotte, una delle più belle voci della musica italiana, in Giuria per la finale di Italia In…Canto
«Sono appassionata nei confronti di tutte quelle persone che, ad un certo punto della loro esistenza non avendo potuto inseguire i propri sogni, appena trovano un po’ più di tempo e la possibilità di farlo, si ributtano in quella che era la propria passione giovanile: per me è un grande piacere condividerla con loro». Silvia Mezzanotte è già nel pieno dello spirito di Italia In…Canto. L’artista bolognese che ha legato oltre 10 anni della sua carriera allo storico gruppo dei Matia Bazar, a 50 anni vive una seconda rinascita come artista e come donna. Il 25 febbraio sarà nella Giuria della kermesse canora mentre il 24 a tu per tu con i finalisti in un incontro talk-show.
Come molti dei finalisti di Italia In…Canto, anche lei sin da bambina sognava di diventare una cantante. Quanti anni aveva?
Circa 5 anni. Il mio sogno era quello di diventare una grande cantante, non solo una cantante. Lo dicevo più volte a mia mamma. Poi è arrivata l’ombra del giudizio, quando ad ascoltarmi sono arrivati i cugini, i parenti, i vicini di casa. Quello che per me era un gioco, si è trasformato in una esibizione vera e propria. Ero molto timida e temevo il giudizio. Così mi chiudevo nella mia camera lasciando tutti fuori dalla porta. Ci ho messo molto tempo a uscire dal mio guscio, è avvenuto dopo l’adolescenza. Cantavo però con grande cautela, con molta paura, come se il canto non fosse un dono da condividere, ma come se chi mi veniva ad ascoltare mi facesse un piacere. Poi ho preso coscienza del dono che avevo e ho capito che non aveva senso essere così introversi, avere così tanta paura. Infine, ho capito che nella vita non si può piacere a tutti. La paura del giudizio mi è rimasta, la affronto però come una forma di perfezionamento. Ad esempio, al termine di un concerto, anche il più applaudito, mi faccio subito il processo dal quale non esco mai vincitrice. Solo dopo un po’ di tempo riesco a riconoscermi alcuni meriti.
È molto severa con se stessa…
Molto. Esattamente il contrario di quello che mi accade con gli altri. Ecco perché i finalisti del Concorso devono stare assolutamente tranquilli: sono sempre grata nei confronti di chi si esibisce, perché è un dono quello che loro mi fanno.
Veniamo ai suoi ultimi lavori. Lei è una neo cinquantenne…
Sì, per i prossimi dieci anni.
Giusto. Il singolo Lasciarmi andare, che fa da apripista al suo nuovo album 5.0 (guarda caso) in uscita quest’anno, è molto indicativo del livello di consapevolezza che ha raggiunto sia come professionista che come donna. Cosa è successo?
Lasciarmi andare ha dato un po’ il senso al mio ritorno alla discografia dopo il periodo con i Matia Bazar e, soprattutto, dopo la scomparsa di Giancarlo Golzi (leader storico dei Matia, deceduto nel 2015, ndr). Giancarlo è stato un punto fermo della mia esistenza professionale e umana. Con lui c’era l’ipotesi di condividere il resto della mia esistenza professionale. Eravamo amici e fratelli, ci capivano con uno sguardo, senza troppe parole. Quando se n’è andato, ho avuto un tracollo, ho perso l’orientamento, barcollavo. Stavo proprio male. Devo dire però che non mi sono mai fermata, perché subito dopo la sua scomparsa è partita la mia attività con The Vocal Academy (Accademia del canto che ha fondato a Mazara del Vallo, ndr), poi nel 2016 è arrivato Tale e quale show (edizione che ha vinto, ndr). Era il terzo anno che Carlo Conti mi chiedeva di partecipare. Infine, è stata la volta di Lasciarmi andare, un brano che mi è piovuto dal cielo, la manifestazione di tutto quello che in quel momento volevo esprimere. Così mi sono lasciata andare e sono risalita piano piano, inesorabilmente, trovando la stabilità con i miei 50 anni. Un’età che alle donne fa un po’ paura, per me invece è stato un rinascere dalle ceneri. Stanno anche arrivando tutta una serie di soddisfazioni che solo adesso, con la consapevolezza dei miei anni, sono in grado di percepire e di godere a pieno. Inutile correre necessariamente verso una direzione senza trovarla, meglio fermarsi e avere il giusto tempo per me stessa, il mio lavoro, la mia famiglia, il mio compagno. Sono molto gratificata dei miei 50 anni e fiduciosa sul mio futuro: ad aprile uscirà un nuovo singolo che precede di poco l’uscita dell’album, è un duetto con Dionne Warwick.
Mamma mia!
È la stessa esclamazione che ho fatto quando ho saputo che Dionne accettava la mia collaborazione. È un’artista molto selettiva, una delle mie regine, la amo da sempre. Guardo l’orizzonte con una prospettiva diversa e, ci tengo a dirlo, non è orientata necessariamente al mondo radiofonico con i suoi standard musicali, di questo non mi importa proprio nulla. A noi interessa fare una bella canzone con una gran bella melodia con due voci che si sposano alla perfezione, all’interno di un progetto fatto di eleganza e buon gusto, che spesso vengono a mancare in questo periodo.
The Vocal Academy, fondata insieme a Riccardo Russo, maestro polistrumentista, è cresciuta e conta diverse sedi affiliate in Italia. È una bella sfida nell’era in cui si punta molto sui talent show per intraprendere la professione del cantante…
Sono arrivata a Mazara del Vallo molti anni fa perché il mio compagno è di qui. Ed ho scoperto che c’erano molti giovani pieni di talento, ma con poche possibilità di crescere all’interno di una dimensione professionale. Vedevo pullman di bambini partire per partecipare a quei programmi televisivi che non tengono conto della loro età e della loro esperienza. I bambini devono fare i bambini, conservare la loro freschezza, non cantare canzoni inappropriate. Fortunatamente queste trasmissioni non ci sono più. Ci sono i talent e i ragazzi li prepariamo se vogliono parteciparvi. L’importante è che capiscano che si tratta di una esperienza formativa, ma non sarà l’unica della loro vita.
Qualche consiglio per i finalisti di Italia In…Canto?
Riscaldare la voce è la prima cosa da fare ed aiuta anche a rilassarsi. Mantenere intatta la volontà di divertirsi che è la cosa più importante. Avrò comunque modo di dare loro tutti i consigli in diretta e mi farà un gran piacere.
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