Poche cose sono più emozionanti di un’anziana coppia che cammina mano nella mano; i volti che raccontano il passaggio del tempo e l’amore ancora intatto dopo decenni di convivenza. Capita spesso di chiedersi quale possa essere il segreto di un amore longevo. La risposta è che forse ne esiste più d’uno.
Lezioni d’amore dagli over 65
Il gerontologo sessantenne Karl Pillemer, professore alla Cornell University, nello Stato di New York, ha condotto un progetto della durata di 4 anni, intitolato The Marriage Advice Project (ovvero “Consigli per un buon matrimonio”). In sostanza ha chiesto alle coppie mature di raccontare la propria esperienza matrimoniale.
La sua intenzione era quella di raccogliere quante più testimonianze possibili per redigere una sorta di vademecum da lasciare alle giovani generazioni. Pillemer e il suo gruppo di ricerca hanno quindi intervistato oltre 700 pensionati, dai 65 anni in su, sposati in media da 43 anni. Il matrimonio più longevo – tra una donna di 101 anni e un uomo di 98 – è durato 76 anni. Il campione includeva anziani pensionati rimasti vedovi e alcune coppie dello stesso sesso. Comprendeva anche persone che sono state felicemente sposate per anni e altre che hanno attraversato nella vita matrimoni e divorzi. A tutti è stato chiesto di mettere a frutto la loro esperienza.
Un percorso lungo, un traguardo ricco di gioia
Tutti gli intervistati hanno concordato sulla difficoltà del matrimonio, che richiede spirito di rinuncia e resilienza. Lo hanno descritto come un’esperienza complessa, su cui lavorare per tutta la vita. Ma nessuno si è mostrato pentito dei sacrifici fatti: per le coppie mature guardarsi indietro – dopo aver raggiunto il traguardo dei 50 anni di matrimonio – è un motivo di gioia indescrivibile.
Segui il tuo cuore, ma con saggezza, e non smettere di dialogare
Ma ciò che sembra aver più contato nella scelta del partner, secondo lo studio di Pillemer, è stato sposarsi solo nel caso in cui l’innamoramento era fortissimo. La totalità degli anziani intervistati ha descritto questa sensazione con esattezza, mettendo in guardia contro sentimenti troppo “tiepidi”.
I partecipanti, inoltre, hanno invitato a fare attenzione al falso mito dei poli opposti che si attraggono. Alcune piccole differenze possono funzionare, sì, ma un diverso modo di considerare valori come religione, denaro, educazione dei figli, carriera e tempo libero potrebbe risultare deleterio.
Naturalmente, anche la comunicazione è risultata essere fondamentale. Per gli intervistati, il “tipo forte e silenzioso” può sembrare all’inizio molto attraente, ma difficilmente si dimostrerà il miglior partner per la vita. Ciò che invece salva il matrimonio è la disponibilità a mantenere vivo un dialogo franco e aperto, indice di flessibilità emotiva.
I suoceri non rappresentano un problema
Secondo gli intervistati la relazione con il coniuge deve venire prima di ogni cosa. Persino prima dei figli, dei suoceri, del lavoro e degli amici. Questo perché è alla base di un rapporto sereno con tutti loro.
Tuttavia, per la durata del matrimonio è di particolare importanza curare anche il rapporto con i suoceri, sebbene a volte può rivelarsi “spinoso”. La maggior parte delle esperienze vissute, infatti, riguardano la ricerca di compromessi e di punti di contatto.
Le piccole cose di tutti i giorni e il rispetto reciproco
«Il matrimonio è fatto di migliaia di micro interazioni – afferma Pillemer -, come vezzeggiare l’altro o fare piccoli gesti inaspettati. Molti degli intervistati ammettono che l’incapacità di dare e ricevere complimenti è uno dei loro più grandi rimpianti».
Ma c’è anche un ultimo consiglio delle coppie mature e riguarda il rispetto reciproco: «Le coppie sposate da lungo tempo – sottolinea il geriatra – avvertono che il pericolo del matrimonio è conoscere l’altro così bene da poterlo ferire con estrema durezza». Non approfittare di questa vulnerabilità, in realtà, è il vero significato del rispetto.
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