A Tokyo c’è il “Ristorante degli Ordini Sbagliati”, un locale temporaneo, che impiega solo personale affetto da demenza. Il ristorante è un vero locale, con tanto di cuochi provetti in cucina, ma i camerieri sono appunto malati di demenza. Il cliente è avvertito e accetta il rischio di vedersi arrivare piatti sbagliati e di mangiare a sorpresa.
Ma è proprio il contatto umano con questi speciali camerieri ad essere il valore aggiunto del locale, anche se il 37% delle ordinazioni non corrisponde a quanto ordinato. Ma il 99% dei clienti è soddisfatto, complice la musica suonata da una pianista affetta da demenza, accompagnata (nel vero senso dalla parola) dal marito al violoncello. Anche quando si interrompe e riprende, ricominciando con pazienza, creando empatia tra i concertisti e con gli spettatori.
In Giappone, dice il fondatore Shiro Oguni, la demenza è misconosciuta e gli ammalati vengono emarginati. Il ristorante nasce per affrontare due sfide: quella di una società che non ammette l’errore e quella demografica, di un Paese che invecchia velocemente. «Vogliamo diffondere il messaggio che, demenza o no, è possibile vivere insieme in armonia».
SINTESI DI: Anziani con l’Alzheimer a Tokyo servono a tavola, Anna Maria Brogi, Avvenire, 31-08-2019
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