10.000 cittadini pugliesi partecipano al progetto Gatekeeper. Il più ampio studio mai lanciato dalla Comunità Europea per sperimentare l’uso delle nuove tecnologie al servizio dell’invecchiamento attivo
Nonostante la battuta di arresto della pandemia, non dobbiamo perdere di vista il risultato raggiunto: mai in passato gli europei hanno vissuto così a lungo. Secondo Eurostat, infatti, negli ultimi 10 anni l’età media del Vecchio Continente è salita di 2,5 anni, raggiungendo 44,1 anni (contro i 41,6 del 2011). In questa classifica l’Italia si conferma il paese più anziano per l’età media della sua popolazione – 47,6 anni -, seguito da Germania (45,9 anni) e Portogallo (45,8 anni). Buona parte del merito va alla Comunità Europea, impegnata nei diversi ambiti sanitari e nella ricerca degli strumenti più adatti per un invecchiamento attivo. Primo fra tutti il programma Horizon2020.
Cos’è H2020
Con la sigla Horizon 2020 si intende infatti l’ingente strumento di finanziamento della Commissione europea destinato alla ricerca scientifica e all’innovazione. Con un budget altissimo – 80 miliardi di euro -, dal 2014 al 2020, ha selezionato una serie di progetti dei vari Paesi membri, volti a migliorare la salute e il benessere di bambini, adulti e anziani. L’obiettivo finale è creare sistemi sanitari e assistenziali di alta qualità, economicamente sostenibili e innovativi, in grado anche di generare nuove opportunità di occupazione e di crescita.
Il progetto Gatekeeper
Nasce così il progetto Gatekeeper, un piano di lavoro che collega operatori sanitari, aziende, cittadini anziani e le comunità in cui vivono. Questa connessione genera un’arena di scambio per abbinare idee, tecnologie ed esigenze degli utenti, così da garantire alle persone anziane una vita più sana e indipendente. L’aumento della popolazione anziana negli stati dell’Unione Europea pone infatti nuove sfide correlate ad un’esistenza autonoma. Il progetto mira proprio a far sì che le donne e gli uomini si mantengano in buona salute e vivano in maniera indipendente per tutto l’arco della loro vita.
La ricerca coinvolge circa 40.000 over 55, autorità, istituzioni, aziende, associazioni e accademici di diversi Paesi.
Cos’è un progetto pilota
Il gruppo più numeroso – 10,000 persone – appartiene al progetto pilota della Regione Puglia, uno dei partner per conto dell’Italia (gli altri paesi sono Spagna, Grecia, Polonia, Regno Unito, Germania). Un progetto pilota è quello che applica un metodo nuovo, mai sperimentato prima, su una parte di territorio o di popolazione. L’obiettivo è raccogliere dati per applicare successivamente quella tecnica su un target più ampio. Ylenia Sacco – project manager per la Puglia – spiega che in questo caso il progetto pilota è utile per esplorare l’uso delle nuove tecnologie digitali in ambiti collegati allo stato di salute degli over, tenendo conto delle loro abitudini, stili di vita e attività quotidiane.
La tecnologia per una vita sana in tarda età
Nello specifico, questi dati verranno rilevati attraverso speciali app istallate su comuni smartphone, forniti gratuitamente. In tal modo si potrà capire quanto l’uso di queste tecnologie favorisca una vita attiva. O si potrà promuovere un intervento precoce sulle malattie della popolazione anziana. Il campione potrà segnalare così se le proprie abitudini possono risultare pericolose per la salute, ricevendo indicazioni per uno stile di vita più consono. Come nel caso degli over 55 senza patologie conclamate, che riceveranno sul proprio cellulare info personalizzate, mirate ad una corretta alimentazione, movimento e qualità del sonno. O comunicazioni su eventi nel territorio che illustrano stili di vita attivi e indipendenti.
Il contributo dei senior pugliesi all’invecchiamento attivo
Il Progetto coinvolge i senior pugliesi delle province di Lecce, Taranto e Barletta-Andria-Trani, che hanno tempo fino a luglio per aderire al bando. I volontari dovranno essere over 55 senza patologie conclamate e over 65 affetti da determinate patologie, quali diabete e ipertensione, che saranno monitorati attraverso semplici strumenti in dotazione (smartphone o braccialetti). A loro volta, gli operatori sanitari potranno seguire i più fragili nella gestione del proprio stato di salute. Infine i dati così raccolti saranno inviati ed usati per una valutazione finale sul rapporto costi-benefici dell’uso delle tecnologie in medicina per un invecchiamento sano.
Prossimo obiettivo: un invecchiamenti di qualità
Da oggi i cittadini over 55 delle ASL di Lecce, Taranto e Barletta-Andria-Trani, potranno partecipare al più ampio studio mai realizzato prima in Europa. Un approccio inedito e concreto di promozione della salute fuori dagli ambulatori e con l’impiego delle reti sociali e dell’intelligenza artificiale. La presenza rilevante degli anziani in Italia rende prioritario per il welfare il soddisfacimento dei bisogni di questa fascia crescente di popolazione. L’obiettivo di un’esistenza longeva è ormai raggiunto, si tratta ora di porre l’accento su un invecchiamento attivo e in salute. Anche grazie all’impegno dei cittadini pugliesi questo traguardo è ora più vicino.
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