Abbiamo chiesto a nove colleghi – una piccola rappresentanza di tantissime storie importanti – di raccontarci la loro esperienza tra telelavoro, nuove funzioni, difficoltà e prospettive nella speranza di poter mettere nero su bianco almeno un pezzo della storia che ci ha legato tutti. Un racconto che alimenta il bisogno di ripensarsi e ripensare un futuro, quello del lavoro, che forse mai come oggi affronta una delle più grandi rivoluzioni dopo quella industriale.
La nuova sfida di Viviana
La prima a raccontarci la sua storia è Viviana Rubini che lavora a 50&Più Turismo da sette anni e che oggi è uno dei volti dei webinar di Spazio50. «Sono entrata a far parte del Sistema 50&Più nel 2014. In questi anni, mi sono occupata della gestione e della vendita di pacchetti turistici, ho seguito i Grandi Eventi con l’assistenza in loco e accompagnato gruppi più piccoli in tour. Sono stata in giro per il mondo: dall’Asia al Sud America, oltre alle crociere europee e quelle caraibiche. Una routine sempre diversa, impegnativa e avventurosa al tempo stesso, tra fusi orari e scali in aeroporto, carica dell’energia regalatami da coloro i quali hanno condiviso con me la bellezza e la meraviglia dei paesi visitati. Poi, purtroppo, a marzo dello scorso anno, tutto si è fermato. Ero appena rientrata dall’India del Sud con un gruppo, poco prima del lockdown globale.»
«La Pandemia mi ha costretta a una sosta forzata fino a ottobre, fino a quando mi è stata offerta l’opportunità di mettermi nuovamente in gioco. Mi è stato chiesto di lavorare per il servizio “Informazione e Studi” e ho accettato la sfida con grande entusiasmo. Non si è trattato di un’esperienza del tutto inedita, ma di un ritorno a quella che è stata una precedente situazione lavorativa. Subito ho collaborato con la Redazione della nostra rivista mensile e successivamente sono entrata a far parte del team di “Zoom – I webinar di Spazio50”. In questi mesi ci siamo occupati di cinema, storia dell’arte, degli incontri con gli autori, di webinar sul giardinaggio, corsi di fotografia e di scrittura creativa. Una modalità diversa di incontro e condivisione, creativa al tempo stesso, con cui ho dovuto imparare a rapportarmi. Ho avuto l’opportunità di sperimentare una strada nuova e di ricevere tante soddisfazioni. Mi sono addirittura cimentata nella conduzione di alcuni incontri e, pur avendo sempre preferito stare “dietro le quinte”, l’ho trovato divertente. Questi mesi, per me, sono stati un privilegio, un’occasione per relazionarmi ad altri colleghi, ampliare le mie competenze, accrescere il bagaglio di esperienze e insieme vincere alcune paure. Sono grata a chi mi ha offerto questa possibilità, perché i cambiamenti spesso possono riservare belle sorprese.»
Solidarietà, attesa, aspettative: le tre parole di Carmela
Un’esperienza nuova anche per Carmela Leone, collega del servizio Diritti Previdenziali e Procedure. Carmela, infatti, ha vissuto l’inizio della pandemia in piena transizione lavorativa con non poche perplessità: «Alla fine del 2019 ho cominciato un nuovo percorso all’interno di 50&Più. In quel momento ero molto soddisfatta del traguardo raggiunto: un passo che mi avrebbe fatto crescere dal punto di vista delle competenze. Lo scorso marzo, però, le mie aspettative sembravano infrante e ho subito immaginato come le limitazioni del lavoro a distanza avrebbero ingigantito la mia inesperienza. Invece, sorprendentemente, la grande capacità di organizzazione dei colleghi, il senso di determinazione che mi imponeva di andare avanti, mi ha piacevolmente fatto scoprire che oggi abbiamo mezzi a sufficienza per essere vicini ed efficienti anche se lontani. Non è solo la presenza fisica che garantisce l’efficacia del lavoro che svolgi, ma anche il senso di responsabilità che senti nei confronti della comunità a cui i tuoi sforzi si rivolgono».
Un’esperienza positiva che Carmela spera si trasformi in un insegnamento: «Credo che quest’ultimo anno sia un po’ come un viaggio “imposto”: un percorso che ci ha fatti uscire dalla comfort-zone regalandoci anche qualcosa da mettere in valigia. Personalmente, ad esempio, non vorrei rinunciare alle riunioni telematiche. Si organizzano con un click e possiamo seguirle ovunque siamo. Non abbandonerei nemmeno il concetto di flessibilità organizzativa che abbiamo dovuto adottare. Organizzare il lavoro per obiettivi, infatti, ci ha aiutato, anche a distanza, ad essere più coscienti e indipendenti nello svolgere le mansioni e forse siamo stati anche più produttivi».
Il Primo Maggio di 50&Più
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