Quella del postino sembrerebbe essere una delle professioni destinate a scomparire; complici la diminuzione dell’invio di lettere e cartoline sostituite dalla messaggistica a mezzo internet, il diffondersi della consegne attraverso i droni, l’eliminazione delle cassette delle lettere. Insomma l’Italia degli 8.000 comuni, di cui la metà con meno di 5.000 abitanti, teme un ulteriore pesante passo verso la desertificazione di figure tradizionali di riferimento che mancano soprattutto nelle piccole comunità: il lattaio, il fruttivendolo, il giornalaio, il panettiere, il sacerdote, il postino.
Proprio per scongiurare questo abbandono i Sindaci di quattromila piccoli comuni hanno incontrato i vertici di Poste Italiane. L’impegno confermato è quello di non chiudere neppure un ufficio postale e di utilizzare le potenzialità delle nuove tecnologie per offrire maggiori servizi: dall’utilizzo di mezzi elettrici per il recapito della posta alla istallazione di nuovi Postamat, dall’attivazione di servizi presso esercizi convenzionati nei comuni privi di ufficio postale all’avvio di programmi di educazione finanziaria e digitale. Insomma nel 2020 e, ci auguriamo, per molti altri anni a venire, il postino suonerà ancora alla porta.
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