Quando il dottor Christian Chenay ha visitato il suo primo paziente, nel 1951, l’uso della penicillina era appena agli inizi. Adesso, che di anni ne ha 98, continua la sua missione, nonostante il lockdown imposto dal Covid-19.
Certo, molte cose sono cambiate dall’inizio della sua attività. Gli ultimi tagli alla sanità francese lo hanno molto amareggiato, tanto da fargli dire che in quasi 70 anni di esercizio, non ricorda di aver mai assistito ad una crisi simile.
La missione del dottor Christian Chenay
Al momento, a causa del confinamento, ha dovuto chiudere il suo studio a Chevilly-Larue, piccolo località con 19.000 abitanti alla periferia di Parigi, dove vive con sua moglie. Ma non rinuncia ad assistere “virtualmente” i suoi pazienti, tramite mail e telefono.
Il suo ambulatorio non è propriamente high-tech: sulla sua scrivania c’è soltanto un fax. Del resto lui non ha bisogno di un computer: per tenersi aggiornato consulta regolarmente le riviste mediche online. E mette in guardia i suoi pazienti dalle facili diagnosi su internet, un fenomeno nuovo nella sua lunga carriera. Sempre più spesso, infatti, le persone si rivolgono a lui per le giuste cure, in seguito ad un autodiagnosi errata.
Oltre all’attività di studio, il quasi centenario dottore si occupa di assistere gli ospiti di una residenza per anziani, che raggiunge ogni settimana con la propria auto. Sa bene quanto vulnerabili siano in questo momento le persone che vivono nelle case di cura. Il suo timore è che qualcuno di loro si possa ammalare.
«Non ho mai vissuto una cosa del genere – ha raccontato alla stampa francese -. Per il tifo avevamo maschere a gas e, fortunatamente, una cura. Ora non c’è neanche modo di sapere chi è malato e chi no. Dinanzi a questo virus ci si sente impotenti».
In una recente intervista rilasciata alla BBC ha riportato anche i timori di sua moglie che gli rimprovera di essere poco prudente, ma lui si è giustificato tirando in ballo i suoi pazienti: «Non posso abbandonarli in piena epidemia. Non sarebbero in grado di cavarsela da soli».
Andare in pensione? Non ne vuole sentir parlare
In Francia l’età media della pensione per un medico si aggira intorno ai 67 anni, ma Monsieur Chenay non ne vuole sapere. «Se hai superato i 60 anni – ha dichiarato alla stampa – ti mettono nella categoria degli anziani. Si aspettano che un giorno giochi a carte, un altro a bingo e magari ti dedichi al sudoko. Se facessi così diventerei un rimbambito».
Certo, è consapevole che prima o poi dovrà ridurre la sua attività. I suoi movimenti sono rallentati e deve anche cominciare a prendersi più cura di sè. Ma possiamo essere sicuri che non lo vedremo mai passare il tempo davanti alla Tv.
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