Quanti sono gli animali d’affezione nel nostro Paese? Quanto ci costano? Come ha influito la pandemia sulla loro adozione o abbandono? Sul numero di 50&Più di Gennaio 2022 una lunga e articolata inchiesta su questo mondo che negli ultimi due anni ha vissuto un notevole incremento.
Una famiglia italiana su quattro ha un cane, una su cinque un gatto: numeri in crescita durante la pandemia, con animali anche presi in adozione e “utilizzati” come sostituti di affetti mancanti. Perché non sempre è stato “vero amore”
Sono oltre 12 milioni, per la precisione 12,2 milioni, le famiglie italiane che ospitano in casa animali domestici; un incremento di circa un milione soltanto nell’ultimo anno, quando il Covid-19 ha determinato un profondo cambiamento nei nostri stili di vita. Da recenti ricerche risulta che i pet nel nostro Paese sono oltre 62 milioni – in media un animale per ogni abitante – e, di questi, 16 milioni sono cani e gatti, seguiti dai pesci (29,9 milioni) e dagli uccelli (12,9 milioni), ma non mancano conigli e tartarughe. E il dato più significativo è che a cercare la compagnia di un animale domestico sono state in prevalenza famiglie senza bambini, persone spesso con ridotti rapporti sociali, resi ancora più limitati dall’emergenza sanitaria. Ecco, quindi, che l’animale domestico, al tempo della pandemia, si è trasformato in antidoto alla solitudine, in surrogato agli abbracci mancanti, in aiuto per alleviare lo stress quotidiano e combattere l’ansia. Benefici a cui in tanti, purtroppo, hanno rinunciato nel momento in cui, allentate le misure restrittive, si sono sbarazzati del pet accolto in casa non tanto per amore quanto per convenienza. Senza comprendere che un animale domestico è un “amico per la vita”, che ti arricchisce dentro. E, cosa rara, non chiede niente in cambio.
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