Avreste qualcosa in contrario se un robot vi insegnasse ad eseguire in modo corretto alcuni esercizi? Rimarreste allibiti se fosse il vostro personal trainer? Se in entrambi i casi avete risposto no, allora vi interesserà sapere che all’Università di Cagliari stanno lavorando a un progetto di questo tipo.
All’Ateneo sardo stanno infatti pensando ad un robot che guidi gli allenamenti dei senior. Un personal trainer instancabile, se vogliamo, in grado di indicare come posizionarsi con la schiena, come usare correttemente le braccia durante le flessioni. Ma anche in grado di scandire il ritmo degli esercizi.
Il progetto – “Dr. Vcoach: Employment of Advanced Deep Learning and Human-Robot Interaction for Virtual Coaching” – è stato già finanziato con 171mila euro nell’ambito del programma europeo Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships.
Due anni per elaborare un coach robot
La ricerca durerà due anni. A coordinarla ci sarà Diego Reforgiato Recupero, docente di Informatica al Dipartimento di Matematica e Informatica. In prima linea però ci sarà anche Nino Cauli, ricercatore beneficiario della Marie Curie Individual Fellowship finanziata dal progetto, che tornerà così in Sardegna – ogni tanto qualche “cervello in fuga” rientra! – dopo un lungo periodo di formazione all’estero.
Il robot verrà impostato secondo le direttive di un personal trainer umano, ovviamente. Grazie ad un’interfaccia sarà istruito sulle operazioni da compiere. Il tutto avverrà nel laboratorio di Human-Robot Interaction e nei locali del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università. Parteciperà anche l’azienda R2M Solution.
Cosa sarà in grado di fare Dr. Vcoach
Nelle intenzioni di chi lo sta realizzando, il coach robot sarà un modello NOA/Zora. Lo stesso, per intenderci, che qualche anno fa veniva utilizzato per simulare delle partite di calcio fra robot. Comunque, alla fine del progetto dovrà essere in grado di fare diverse cose. Tra queste, quella di proporre un programma di esercizi adeguato partendo da direttive umane. Ma anche monitorare l’esercizio eseguito dall’utente per correggerlo in caso di errore grazie alle sue telecamere RGB. Ovviamente il robot dovrà anche comprendere le richieste verbali dell’utente su quale sarà il programma di allenamento della giornata. Magari potrà venire incontro alle sue esigenze, se troppo stanco, e proporre una sequenza più leggera. Infine, dovrà essere in grado di descrivere gli esercizi ed eseguirli.
(Foto apertura: TanyaKim/Shutterstock.com)
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