E vissero felici e contenti. Invecchiando in salute, lucidi di mente, con i ricordi intatti e un cervello attivo e ben funzionante. No, non stiamo parlando di una coppia specifica, ma di una coppia come tante: lui taciturno, riflessivo, un po’ ansioso e spesso preoccupato, lei solare, positiva, sorridente e capace di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno. Insomma, felice. O al contrario: lei pessimista, lui ottimista.
Una coppia così, in cui uno dei due partner è estremamente fiducioso nel futuro, di buon umore e dal sorriso facile è una garanzia per la salute del cervello di entrambi i coniugi. Da una ricerca della Michigan State University, infatti, è emerso che le persone ottimiste riescono ad allontanare il rischio di Alzheimer, di demenza, di declino cognitivo per loro ma anche per chi gli vive accanto.
Che l’ottimismo migliori la salute psico-fisica non è una novità. Chi è convinto che il futuro riservi belle sorprese, riduce la probabilità di soffrire di malattie croniche e generalmente vive più a lungo.
Questo succede, probabilmente, perché un atteggiamento positivo spinge a seguire uno stile di vita sano, riduce lo stress e invoglia a coltivare relazioni sociali che favoriscono il benessere tanto della mente quanto del corpo. Ma gli ottimisti sanno fare anche di meglio, proteggendo non solo la loro salute, ma anche quella del proprio partner.
I ricercatori americani hanno seguito 4.500 coppie per 8 anni valutando il livello di ottimismo di entrambi i coniugi attraverso dei questionari e misurando il declino cognitivo con specifici test ogni due anni.
Dai risultati, pubblicati sul Journal of Personality, è emersa un’associazione tra l’ottimismo e le funzioni cognitive del partner in età avanzata.
«Trascorriamo molto tempo con i nostri partner. E sono loro a incoraggiarci a fare esercizio fisico, a mangiare più sano o a ricordarci di assumere la nostra medicina. Quando si ha un partner ottimista e in salute, si può avere un futuro più roseo, vivere più a lungo e allontanare l’insorgere di malattie cognitive», ha dichiarato William Chopik, professore di psicologia e coautore dello studio.
Insomma, avere un compagno o una compagna di vita che fanno da traino, che danno il buon esempio, che coinvolgono il partner in diverse attività, che sostengono scelte salutari come mettersi a dieta o smettere di fumare, è un po’ come avere un personal trainer che mantiene alta la motivazione a migliorarsi.
«Mantenere il peso forma e svolgere attività fisica sono importanti fattori che possono prevenire l’insorgere di Alzheimer e demenza. Sembra che le persone sposate con una persona ottimista tendano a ottenere un punteggio migliore su questi specifici fattori», ha detto Chopik.
Bisogna aggiungere poi che una persona ottimista è più propensa a condividere con il partner ricordi, emozioni, esperienze fornendo alla coppia una serie di stimoli utili a mantenere attiva la mente.
Dati i vantaggi dell’ottimismo, è possibile prescriverlo come “terapia” di prevenzione del declino cognitivo? Chopik è convinto che, nonostante il carattere di una persona sia per lo più ereditario, una certa dose di “pensiero positivo” possa essere acquisita con alcune specifiche forme di training. Esistono programmi di allenamento validati per migliorare l’umore e la propria visione del mondo. Nel caso in cui però questi percorsi non funzionino, c’è un’altra soluzione: scegliere come marito o come moglie una persona ottimista.
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