Li apprezziamo soprattutto l’estate, quando ci rifugiamo sotto la loro ombra. Ma dovremmo mostrargli più gratitudine. Perché gli alberi non ci riparano unicamente dal sole ma ci fanno vivere più a lungo.
E alcune specie sono più salutari di altre. Sembra paradossale, ma i cipressi, gli alberi tipici dei cimiteri, sono tra le piante più indicate per allungare la vita. Perché? Perché riducono notevolmente l’inquinamento atmosferico che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è responsabile di quasi 9 milioni di morti all’anno nel mondo.
Un gruppo di scienziati del Barcelona Institute for Global Health ha recentemente calcolato l’impatto del verde pubblico sulla mortalità della popolazione nella città di Philadelphia, anche se i risultati valgono per tutte le città del mondo: aumentando del 30% la superficie delle chiome degli alberi si evitano più di 400 morti premature ogni anno.
Come respirare aria pulita in città (lockdown a parte)
Piantando e ripiantando. Gli alberi, infatti, puliscono l’aria in due modi: in maniera indiretta, perché con la loro ombra abbassano la temperatura del suolo e riducono il ricorso all’aria condizionata (notoriamente inquinante), e in maniera diretta perché assorbono anidride carbonica ed emettono ossigeno. Gli alberi sono anche particolarmente abili nel rimuovere le particelle di particolato Pm10 e Pm2.5, le famigerate polveri sottili che penetrano nell’organismo provocando danni in svariati organi, dai polmoni al cuore sino al cervello.
Gli alberi “più bravi” a purificare l’aria
Se purificare l’aria è il loro mestiere, perché allora non tappezzare le città di alberi? Non è così semplice. Non tutti gli alberi contribuiscono allo stesso modo a rendere l’aria più pulita. Alcune piante sono più efficaci di altre nel contrastare l’inquinamento.
Molto dipende dalla ampiezza chioma, dalla dimensione e dalla struttura delle foglie: le chiome più estese riescono a disperdere le particelle di polveri sottili nell’ambiente evitando che si concentrino in un’area limitata, le foglie ruvide e pelose sono quelle più abili a catturare le particelle trattenendole sulla loro superficie.
In un recente studio i ricercatori dell’Università di Lancaster hanno testato la capacità di nove specie di alberi nel catturare il particolato. Ai primi posti si sono classificati la betulla, il tasso e il sambuco: la peluria presente nelle foglie contribuisce a ridurre l’inquinamento rispettivamente del 79, 71 e 70%. A pari merito si trovano le conifere, come i pini e i cipressi, preziosi alleati della salute per un paio di caratteristiche specifiche: le tipiche foglie aghiformi sono particolarmente adatte a intrappolare gli inquinanti e il fatto di essere sempreverdi permette di avere un filtro attivo per tutto l’anno. All’ultimo posto ci sono le ortiche: le piante selvatiche sono risultate le meno utili tra le specie studiate, sebbene abbiano comunque catturato un rispettabile 32% di polveri sottili. Che è meglio di niente.
Attenzione all’effetto boomerang
Sembra paradossale, ma anche gli alberi possono inquinare: le piante emettono infatti, in maniera differente da specie a specie, i cosiddetti “composti organici volatili”, come isoprene e monoterpeni, che reagendo con l’ossigeno producono ozono, un gas inquinante.
La sfida dei biologi è quindi quella di individuare le specie capaci di massimizzare l’assorbimento delle polveri sottili minimizzando l’emissione di ozono. Abeti, ginepri e cipressi sono le specie ideali perché garantiscono un elevato potere di assorbimento e basse emissioni di sostanze nocive. Anche l’olmo, l’ippocastano e il tiglio sono un’ottima arma contro le polveri sottili.
Sì, ma dove lo pianto?
Scegliere il luogo migliore in cui piantare un albero non è difficile. Gli esperti sostengono che i maggiori benefici alla salute della popolazione si hanno quando le piante vengono inserite nei luoghi più frequentati della città.
Ovviamente, gli aspetti urbanistici non possono essere trascurati. In strade strette limitate da edifici alti saranno preferibili le siepi, mentre su strade larghe circondate da edifici bassi, potranno essere piantati alberi alti. Chi possiede un giardino, invece, può scegliere la specie che preferisce in base al clima e all’esposizione.
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