Rallentare il motore produttivo del Paese senza fermarlo.
È questo lo scopo delle nuove misure annunciate ieri sera dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con un messaggio diffuso sulla propria pagina di Facebook.
«Sono misure severe, ne sono consapevole – ha sottolineato il Premier -. Rimanere a casa, rinunciare a radicate abitudini, non è affatto facile ma non abbiamo alternative, in questo momento dobbiamo resistere perché solo in questo modo riusciremo a tutelare noi stessi e a tutelare le persone che amiamo».
I provvedimenti annunciati, in attesa del nuovo Dpcm, riguardano la chiusura sull’intero territorio nazionale tutte le attività produttive non strettamente necessarie a garantire beni e servizi essenziali. «Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria, per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità, quelli che sono più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza» ha spiegato Conte, sottolineando che non ci sono restrizioni sui giorni di apertura dei supermercati. «Invito tutti a mantenere la massima calma, non c’è ragione di fare una corsa agli acquisti, non c’è ragione di creare code che in questo momento non si giustificano affatto».
In base alle nuove misure rimarranno aperti:
- i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità.
- farmacie e le parafarmacie
- edicole
- tabaccai
In ogni esercizio aperto deve essere garantita la distanza interpersonale di sicurezza.
Saranno garantiti:
- i servizi postali, bancari, assicurativi e finanziari
- i servizi pubblici essenziali come i trasporti
- tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle essenziali
Oltre alle attività ritenute essenziali, sarà consentito il lavoro solo in smart working.
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