Si sono ribattezzati “Movimento delle Sartine”. Ma non lasciamoci confondere, badiamo bene alle parole: sartine, non sardine. L’assonanza con il movimento apartitico è lampante, ma qui la politica non c’entra nulla.
Questa volta, in ballo, ci sono soltanto persone volenterose, che producono mascherine. Una squadra di sarti e sarte volontarie sparsi per tutta la provincia di Bologna. In dieci giorni ne hanno prodotte ventimila. E vogliono continuare a crescere.
Un gesto di generosità in ricordo di un padre
L’idea è di Andrea Padovan, titolare della Sartoria San Lazzaro, una boutique di abiti da sposo e sposa alle porte di Bologna. Il Covid-19 un mese fa ha portato via suo padre. «Si è ammalato in casa – ha raccontato Padovan -, quando sono arrivati i sanitari le sue condizioni erano talmente gravi che non è stato portato neppure in ospedale».
Quei sanitari non avevano le mascherine. Così Andrea chiede alla sua sarta di realizzarne una cinquantina, da donare alla Croce Rossa in ricordo del papà. In breve tempo, però, le richieste aumentano. In pochi giorni Padovan viene contattato da sindaci, primari di ospedali, forze dell’ordine. L’imperativo è sempre lo stesso: servono mascherine.
La macchina della solidarietà con ago e filo
Parte così una campagna di ricerca, telefonate, post sui Social ed in men che non si dica la squadra è pronta. Un centinaio di persone, dai 20 ai 90 anni, in grado di usare la macchina per cucire, si mettono a disposizione.
Impiegano il tempo della quarantena producendo qualcosa utile per gli altri. Nasce così il Movimento delle Sartine.
L’atelier compra il materiale per le mascherine, lo consegna casa per casa ai volontari che iniziano a produrre. Dopo 24 ore i dispositivi vengono ritirati, sempre porta a porta, pronti per essere distribuiti, gratuitamente, laddove ce ne sia bisogno.
«Siamo una grande famiglia», racconta la moglie di Andrea, entusiasta dalla costanza e dal grande impegno profuso da tutti. Al momento non accettano più volontari: fanno parte del movimento 120 persone, che garantiscono la produzione di duemila mascherine al giorno.
Come aiutare il Movimento delle Sartine
Non vogliono far prevalere le loro singole storie. Sono un movimento, persone unite con il medesimo fine: produrre qualcosa di utilità sociale. E, intanto, in questi giorni è partita una raccolta fondi: “Per ogni euro donato doneremo una mascherina a chi ne ha veramente bisogno”, si legge sulla pagina che ospita il crowdfunding.
Anche in Sicilia c’è una gara di solidarietà
Un’iniziativa analoga si è verificata a Gela. Il piccolo Comune siculo infatti, che come tanti sta soffrendo della carenza di dispositivi di protezione contro il Covid-19, nei giorni scorsi ha lanciato un appello alle sarte del luogo. La risposta non ha tardato ad arrivare: più di cinquanta le donne che si son messe subito a disposizione. Alcune aziende hanno donato la stoffa ed in brevissimo tempo, anche qui, la macchina della solidarietà si è messa in moto.
Anche qui il “movimento delle sartine” sta producendo migliaia e migliaia di mascherine, ed il plauso è arrivato anche da parte del primo cittadino, Lucio Greco: «Sono orgoglioso di rappresentare la città di Gela, perché in questa occasione sta venendo fuori il meglio della nostra comunità», ha dichiarato.
© Riproduzione riservata