Jeanne Calment era nata ad Arles, in Provenza, nel lontano 1875. Quando morì, nel 1997, aveva già spento la bellezza di 122 candeline, entrando così nel Guinness dei Primati con il titolo di donna più anziana del mondo.
In vita, durante numerose interviste rilasciate ai giornalisti, aveva raccontato diversi particolari della sua lunga esistenza: ad esempio, aveva visto costruire la Torre Eiffel; aveva partecipato al funerale di Victor Hugo; nel 1888, aveva persino incontrato il pittore Vincent Van Gogh. Di lui non aveva serbato un buon ricordo e lo aveva descritto “sporco, mal vestito e sgradevole”. Aveva assistito persino agli spettacoli di Joséphine Baker.
Sopravvisse a suo marito, a sua figlia Yvonne (morta nel 1934), a suo nipote e perfino all’acquirente della sua abitazione, messa in vendita come nuda proprietà!
Nel settembre del 1989, quando aveva ormai 114 anni e 208 giorni, divenne la persona più longeva di tutti i tempi. Non solo: nello stesso anno, partecipando al film Vincent et moi, conseguì anche il record di attrice più anziana di tutti i tempi.
Un fenomeno mediatico, quindi, che crebbe negli anni successivi, tanto che nel 1996 realizzò, nella casa di riposo dove si era trasferita, un Cd intitolato La signora del tempo in cui racconta la sua vita accompagnata da musiche.
Nell’agosto del 1997, all’età di 122 anni e 164 giorni, si spegne diventando così la persona più longeva al mondo di cui si abbia notizia.
Ma è proprio a partire dalla sua scomparsa che inizia il mistero: 22 anni dopo, due scienziati russi, il matematico Nicolai Zak e il genetista Valery Novoselov, dichiarano di avere sufficienti prove per dimostrare che si è trattato solo di una gigantesca frode. Secondo i due studiosi Jeanne sarebbe morta a 59 anni, nel 1934, e sua figlia Yvonne ne avrebbe rubato l’identità per non pagare le tasse di successione sul patrimonio.
Novoselov e Zak spiegano che la signora non avrebbe potuto avere quell’età e trovarsi nelle condizioni di salute descritte dai testimoni: un medico riferisce che Jeanne, alla veneranda età di 114 anni, era alta un metro e mezzo, solo due centimetri meno di quando aveva 57 anni. Un dato anomalo.
Ma non sono le uniche stranezze del vaso: la maggiore fu la decisione di Jean di distruggere le foto e i documenti della sua famiglia, in risposta alla richiesta effettuata nel 1994 dal Municipio di Arles, che voleva includerli nell’archivio cittadino.
Alla fine, nella diatriba è stato costretto a intervenire Jean-Marie Robine, il medico che ha firmato la dichiarazione sull’età della signora: «Quella dei russi è una ricostruzione basata su un’idea pazzesca: la famiglia di Jeanne e tutta la città di Arles avrebbero accettato senza battere ciglio che la figlia si sostituisse alla madre».
C’è poi un altro elemento: se è vero che considerando la longevità di tutte le persone nate in Francia tra il 1875 e il 1903, un centenario avrebbe avuto una probabilità su 10 milioni di raggiungere i 122 anni, questa probabilità per quanto bassa non avrebbe fatto di Jeanne un fenomeno impossibile a livello statistico.
Probabilmente solo un test del Dna potrà mettere fine ai dubbi una volta per tutte. E, in effetti, è stata fatta una petizione online per chiedere al presidente francese Emmanuel Macron di far riesumare i resti di Jeanne e Yvonne Calment. Una richiesta però rimasta finora senza esito.
Il giallo continua.
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