La capacità economica della generazione “agée” riveste un ruolo centrale nella crescita di molti settori. Un quadro più che positivo, oscurato solo dall’ombra dell’inflazione. Alla nuova Legislatura il compito di intervenire.
Qualche anno fa, nel 2015, il professore Chang Kim e la professoressa Renée Mauborgne, della famosa business school francese INSEAD, proposero l’interessante teoria della “strategia oceano blu”. Questa teoria sostiene che nel mercato ci sono “oceani rossi” infestati dagli “squali” della concorrenza, dove in tanti sono già posizionati e la guerra commerciale diventa perlopiù questione di prezzo. Poi ci sono invece gli “oceani blu”, ancora inesplorati, dove le possibilità di nuovi prodotti e servizi sono tantissime e il successo è determinato dalla qualità e dall’originalità della propria proposta di valore. Il mercato dei 50epiù non è stato certo scoperto ieri, ma le sue potenzialità rimangono per tanti aspetti ancora “oceani blu” tutti da esplorare. Oggi, l’impatto della Silver Economy sul Prodotto Interno Lordo italiano è stimato tra i 323,5 e i 500 miliardi di euro, che tradotto in punti percentuali significa tra il 20 e il 30% del PIL 2020. Quel che più ne fa un “oceano blu” è però la capacità dell’economia dei “silver” di attivare nuove start-up e il rinnovamento di molte imprese. Dalla sanità alla domotica, dai servizi assicurativi a quelli bancari, dal turismo esperienziale alla moda: sono tanti i settori in crescita e sono tanti anche i settori in evoluzione sotto la spinta di una generazione agée che però anziana non è. Nel Quaderno di Approfondimento 2022 Silver Economy, una nuova grande economia, firmato da Itinerari Previdenziali, a cui 50&Più ha collaborato fornendo informazioni e dati, emergono in modo determinante questi segnali di cambiamento e, se vogliamo, anche di ottimismo. All’orizzonte si staglia però un’ombra preoccupante, che si traduce in una parola: inflazione. Basti pensare che, durante lo scorso mese di giugno, abbiamo assistito a un’accelerazione dell’inflazione con un aumento che non si registrava da oltre trent’anni. E si capisce fin troppo bene che l’aumento dei prezzi al consumo ha un effetto particolarmente devastante laddove i redditi non sono soggetti all’andamento del mercato, a partire proprio dalle pensioni, minando dunque quel potenziale che questa fascia della popolazione esprime. “L’oceano argento” rischia di diventare dunque inquinato, se non si agisce presto sul potere d’acquisto delle famiglie. Si sta per aprire una nuova Legislatura, a cui auguriamo di poter farsi carico compiutamente di questo tema, che non riguarda solo la difesa di una fascia della popolazione legata al passato, ma il potenziale di crescita futura del nostro Paese.
© Riproduzione riservata