L’etimologia della parola deriva dalla lingua turca e significa “buone sensazioni”. È il kefir, un alimento ancora poco diffuso sulle nostre tavole ma dal grande valore proteico. Il suo utilizzo trae origine dalle montagne del Caucaso: lentamente si è diffuso poi in Europa, Asia e America. Ricco di vitamine A, B e C: è fonte di potassio, magnesio e calcio. È ottimo per combattere la calura delle giornate estive grazie ai minerali, come lo zinco e il rame, di cui è composto.
È lungo e vario l’elenco dei benefici legati al suo utilizzo. Il kefir infatti dona equilibrio alla flora batterica e contribuisce al corretto funzionamento dell’intestino. Non solo, contiene oltre 56 specie microbiche differenti tra batteri e lieviti: nella prima categoria troviamo Lactococcus, Streptococcus e Leuconostoc; nella seconda categoria troviamo, invece, Saccharomyces cerevisiae e Saccharomyces unisporus.
Le differenze tra il kefir e lo yogurt
Le sue fattezze e il packaging che lo contengono traggono spesso in inganno e inducono a confondere il kefir con lo yogurt. Ma cosa distingue i due prodotti? A rendere il kefir diverso dal comune yogurt è il processo produttivo. Nel caso del kefir, si assiste alla fermentazione di microrganismi (batteri per lo più) ma anche lieviti, che per il loro processo usano acqua zuccherata o latte. Lo troviamo nei banchi frigo del supermercato ma possiamo produrlo anche in autonomia.
Ecco in pochi semplici passaggi la produzione del kefir: i grani, che contengono la coltura microbica di partenza, vengono messi all’interno del mezzo di coltura scelto, in un ambiente caldo, in tal modo la fermentazione è avviata.
Il procedimento che termina con la fermentazione vera e propria, può avvenire anche in assenza di ossigeno: con questa modalità produce una maggiore quantità di alcol a differenza di kefir prodotto invece “d’acqua” – leggermente alcolico e frizzante. Al termine del procedimento si ottiene, dunque, come risultato un liquido dal sapore acido e anche pungente. Il prodotto finale è, pertanto, molto simile allo yogurt, soprattutto dal punto di vista della consistenza.
Benefici e valori nutrizionali
Il kefir si consuma crudo, fresco e freddo: lo si accompagna, generalmente, alla frutta e al miele. I suoi valori nutrizionali sono direttamente determinati dalla matrice che viene utilizzata per la coltura: la quantità di grassi e calorie dipende dal latte utilizzato per la sua fermentazione. Contiene, così come lo yogurt, probiotici, funzionali alla stimolazione del sistema immunitario e contro le infezioni da microrganismi patogeni.
© Riproduzione riservata