Un volume che fotografa, con precisione multidisciplinare, quello che sarà il futuro prossimo dei senior in relazione con la tecnologia. Dall’ambito sanitario fino a quello sociale-relazionale, passando per lo smart working.
«I cambiamenti tecnologici e degli stili di vita avvenuti negli ultimi anni hanno occupato uno spazio rilevante nelle nostre esistenze, sia sul piano personale sia collettivo. Ciò richiede uno sguardo attento e non superficiale, aperto a nuove visioni e deciso ad innovare». È con queste parole che Carlo Sangalli e Marco Trabucchi aprono il nuovo volume di 50&Più e Fondazione Leonardo dal titolo Ipotesi per il futuro degli anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali, edito da Il Mulino. Un’opera che raccoglie i contributi di 23 autori in tre ambiti diversi.
“Ipotesi per il futuro degli anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali”
Si inizia con uno sguardo al presente e al futuro della tecnologia. E si parte da un’indagine approfondita sull’uso e il consumo dei dispositivi tecnologici da parte dei senior. Vengono approfondite, poi, le potenzialità dei mezzi multimediali e l’annosa questione relativa alla privacy e all’etica nella gestione dei dati digitali. La seconda parte è dedicata, invece, al mondo della salute e al supporto che la tecnologia può dare in quest’ambito della vita dei senior.
Anche in questo caso non mancano i dati che riportano l’avanzamento della digitalizzazione sanitaria in Italia, ma si parla anche di Recovery Plan, delle fragilità degli anziani all’interno del progresso tecnologico, dell’assistenza sempre più digitale, dell’importante supporto dell’intelligenza artificiale e dell’esperienza delle videochiamate, implementate in alcune RSA durante il lockdown. Infine, la terza e ultima parte analizza le potenzialità della tecnologia come contatto tra i senior e gli altri. Il primo capitolo di questa sezione, infatti, è incentrato sulle difficoltà tecnologiche riscontrate da molti senior italiani. E sulla possibilità di usare la tecnologia come un ponte tra generazioni.
Le parole dei curatori
«Nel momento in cui, attraverso le occasioni offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si diffonderà nel nostro Paese in modo finalmente serio la disponibilità delle nuove tecnologie digitali – commenta Marco Trabucchi-, 50&Più e Fondazione Leonardo si propongono come strumento efficace per raggiungere quella fascia di popolazione che rischia di rimanere esclusa, anche se realisticamente è quella che ne trarrebbe il maggiore vantaggio». Un’affermazione che trova evidenze nei capitoli dedicati alle reti sociali virtuali come strumento di contrasto alla solitudine e alle helpline (servizio di ascolto telefonico, ndr) per il supporto nelle difficoltà psicologiche.
Si prosegue poi con l’analisi delle tecnologie che possono migliorare la qualità della vita e la gestione dell’attività lavorativa. Un aspetto, dopo l’ultimo anno, ha assistito a un inserimento sempre più importante di modalità di smart working e telelavoro. Certo, a fronte di tutti i benefici che i nostri device possono donarci c’è anche qualche rischio, debitamente affrontato in un apposito capitolo. A chiudere l’intero volume, però, è il tema dell’associazionismo e dei cambiamenti che lo hanno investito nelle fasi più acute dell’emergenza sanitaria.
«In un mondo che ha bisogno del contributo attivo di tutte le generazioni per fronteggiare la crisi che stiamo vivendo, 50&Più diventa sempre più strategica – ha affermato il presidente Carlo Sangalli -. C’è un indicatore europeo che registra il grado di invecchiamento attivo della popolazione nei vari Paesi. A partire dal quale è possibile dedurre che un Paese è vecchio non solo se la proporzione generazionale è sbilanciata, ma se invecchia male. Noi abbiamo il compito di dimostrare che invecchiare in modo attivo si può, e 50&Più ha mantenuto questa funzione e questo compito anche negli ultimi due difficili anni».
CENNI BIOGRAFICI
Carlo Sangalli, laureato in Giurisprudenza, dal 1968 al 1992 è stato parlamentare della Camera dei Deputati, sottosegretario al Turismo e allo spettacolo dal 1976 al 1978, e questore della Camera dei Deputati dal 1987 al 1992. Ha ricoperto numerosi incarichi nel mondo della rappresentanza economica e di impresa. È attualmente presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia, della Camera di Commercio Milano Monza Brianza e Lodi, e dal 2019, dell’Associazione 50&Più.
Marco Trabucchi, già professore ordinario nella facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Roma Tor Vergata e presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, ha fondato l’IRCCS sulle demenze di Brescia. Dal 1987 direttore scientifico del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia, è presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria. È autore di oltre 600 pubblicazioni su riviste internazionali indicizzate. Per il Mulino ha recentemente scritto Una lunga vita buona. Il futuro delle RSA in una società che invecchia (2020), ha curato La popolazione anziana e il lavoro: un futuro da costruire (2020) e Gli anni possibili. Vivere la terza età (2021).
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