Recentemente Marck Zuckerberg, CEO di Facebook, ha annunciato che il noto social network concentrerà i suoi sforzi per attirare i giovani sulla piattaforma, tralasciando l’ottimizzazione di quest’ultima per gli utenti anziani: potrebbe rappresentare uno spartiacque per la presenza degli over 50 sul social più utilizzato del mondo?
Facebook è sicuramente il social network per eccellenza, ma in quest’ultimo periodo sta affrontando una delle sue più gravi crisi da quando è nato nel 2004. È infatti soverchiato dallo scandalo Facebook Files, ossia le rivelazioni dell’ex manager Frances Haugen al Wall Street Journal che porterebbero alla luce la persistenza di pratiche aziendali dannose di cui la stessa società statunitense era consapevole ma per le quali non sarebbe stato fatto abbastanza per correggerle e porre la sicurezza dei suoi utenti prima delle ragioni del profitto.
Facebook abbandonerà gli utenti senior?
Nel mezzo di questa tempesta mediatica, l’amministratore delegato Mark Zuckerberg, finito nell’occhio del ciclone come primo responsabile delle presunte violazioni, ha di recente scritto un lungo post sul proprio profilo in occasione di una teleconferenza con gli investitori in cui si esaminavano le nuove strategie societarie. Tra gli svariati punti toccati nel suo discorso, Zuckerberg ha dichiarato che Facebook rimodulerà le sue priorità allo scopo di focalizzare l’attenzione sui giovani (“faremo di loro la nostra stella polare”) e tralascerà quindi le esigenze degli utenti più anziani, anche a costo di fronteggiare una flessione nella crescita da parte di questi ultimi (se non addirittura un loro conseguente abbandono).
Il calo della presenza dei giovani su Facebook
Questa dichiarazione non giunge come un fulmine a ciel sereno: la piattaforma social di Menlo Park è certamente la più diffusa al mondo e annovera ben 2,91 miliardi di utenti attivi, ma da tempo registra significative decrescite fra le fasce di utenti più giovani. Attratti in particolare da TikTok, la presenza dei ragazzi su FB si va assottigliando (ad esempio si registra un calo del 13% di ragazzi negli USA nell’ultimo anno ma soprattutto si prevede un ulteriore crollo del 45% nei prossimi due anni).
Il “peso” degli over 65 su Facebook
Diversi studi, però, evidenziano come Facebook risulti essere il social network più amato e frequentato dagli utenti di età superiore ai 65 anni (negli USA, ad esempio, assieme a YouTube è utilizzato da un over 65 su due). Secondo altre fonti, poi, sono proprio le persone ultra65enni ad aver registrato un incremento del 25% su Facebook fra i destinatari delle pubblicità rispetto allo scorso anno: un dato che è quasi doppio rispetto alla media delle altre fasce d’età e che rappresenta plasticamente l’attenzione riservata dagli inserzionisti alle persone anziane su questo social network. Sempre negli USA, inoltre, la fascia d’età degli utenti over 65 è quella che è cresciuta più rapidamente rispetto a tutte le altre dal 2012 ad oggi.
In Italia e in Europa
Se poi analizziamo la situazione in Italia, il diciassettesimo rapporto CENSIS sulla Comunicazione ci racconta un Paese in cui, dopo la pandemia da Covid-19, le persone senior hanno incrementato il loro utilizzo di Internet nella vita quotidiana (salito dal 42% del 2019 al 51,4%) e dei social network, fra cui ovviamente Facebook, passato dal 36,5% al 47,7%. Anche in Europa, il rapporto Regional yearbook 2021 prodotto dall’ufficio statistico dell’UE Eurostat certifica un dato molto interessante: se nel 2020 il tasso di partecipazione alle piattaforme social per i giovani europei di età 16-24 anni è quattro volte superiore al valore registrato per gli anziani tra i 65 e i 74 anni, è altrettanto vero che nel quinquennio 2015-2020 la percentuale di giovani che utilizzano queste piattaforme è rimasta sostanzialmente invariata, mentre quella dei senior over 65 europei è quasi raddoppiata.
Una scelta strategica forse poco lungimirante
Insomma, le scelte di Facebook certamente non rispecchiano appieno l’alto grado di coinvolgimento degli over 50 nei confronti della piattaforma e le intenzioni esplicitate da Zuckerberg orienteranno il futuro del social network verso una un’estromissione graduale (o comunque un ridimensionamento, se non una vera e propria marginalizzazione) degli utenti più anziani, in un azzardato tentativo di “ringiovanire” la base degli utilizzatori. Tuttavia, inseguire i più giovani attraverso scelte di contenuti e di design destinate ad attrarre la loro attenzione conferma non tanto la mancanza di appeal nei confronti di questa tipologia di utenti, quanto l’incapacità di valorizzare gli utilizzatori senior e di sfruttare al massimo il loro potenziale.
Non a caso, una controversa decisione di Facebook come quella dell’adozione dei sistemi di riconoscimento facciale (ossia una tecnologia che permette di identificare i volti delle persone nelle foto e nei video) ha fronteggiato l’ostilità di numerose organizzazioni per i diritti degli utenti, non ultimi quelli anziani, non solo per i rischi connessi alle tematiche della privacy, ma anche per usi che possano condurre a forme di discriminazione, come ad esempio quelle basate sull’età. Ed ora Facebook ha annunciato la decisione di sospendere l’utilizzo del riconoscimento facciale e la distruzione di oltre un miliardo di profili generati attraverso questa funzione.
(Foto Apertura: JaysonPhotography/Shutterstock.com)
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