Dagli scatti a Paul Newman e alla principessa Margaret d’Inghilterra fino ai set di Alfred Hitchcock, il novantatreenne Orlando Suero ha ricevuto un riconoscimento per tutto il suo lavoro lo scorso agosto con la pubblicazione del libro “Orlando: Photography”. Il nativo newyorkese iniziò a fotografare nel 1939 all’età di 14 anni, quando suo padre gli regalò una macchina fotografica Kodak Jiffy usata e iniziò a sviluppare le pellicole nel bagno del loro appartamento.
Pochi mesi prima di unirsi ai Marines durante la seconda guerra mondiale Suero pubblicò la sua prima storia sul New York Times e riprese il lavoro nel 1946: iniziò a lavorare a tempo pieno per un’agenzia fotografica ottenendo l’incarico di immortalare Jacqueline e il senatore John F. Kennedy in una serie di scatti in cui indossavano i vestiti matrimoniali. Da qui, Suero ha sempre goduto di una carriera stellare come fotografo editoriale. Jack Nicholson, Robert Redford e Brigitte Bardot sono solo alcuni dei soggetti di cui ha saputo cogliere il potenziale.
Nel corso di un’intervista rilasciata ad AnOther, il figlio di Orlando ha raccontato proprio del rapporto professionale tra Suero e l’attrice francese.
[blockquote]“Mio padre pensava di avere un’esclusiva con lei: mi ha raccontato una storia in cui era sul set di un film ed era pieno di fotografi. Lui era basso ed era in piedi davanti a tutti loro, senza scattare foto. Bardot se ne accorse e chiese chi fosse quell’uomo che non la stava fotografando. Si conobbero così e scattarono una foto insieme mentre lei era vestita da Charlie Chaplin. Mio padre è sempre stato molto umile: è rimasto scioccato dal fatto che le sue foto siano tornate in vita perché non si è mai considerato un grande fotografo.”[/blockquote]
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