In occasione dell’Eating Healthy Day del 6 novembre, uno studio evidenzia il consumo crescente di fast food e “cibo spazzatura” in Italia e nel mondo. Sempre più importante riscoprire un’alimentazione equilibrata per il benessere psico-fisico
In un contesto globale in cui il mercato del fast food è in continua espansione, con previsioni di raggiungere i 1.075 miliardi di dollari entro il 2030 (un aumento del 43% rispetto al 2023), l’importanza di scelte alimentari responsabili diventa ancora più cruciale.
Una crescita che non risparmia l’Italia
Secondo dati del portale Statista, il 28% dei giovani tra i 18 e i 34 anni consuma fast food o junk food almeno una volta a settimana, una percentuale che scende al 9% tra gli over 54. Un dato preoccupante riguarda l’8% della popolazione che consuma questo tipo di cibo due o tre volte a settimana, a fronte del 59% che si limita a mangiarlo una volta al mese.
Questi numeri evidenziano un cambiamento radicale nelle abitudini alimentari, con un impatto significativo sulla salute pubblica.
Un pericolo per la salute
Il Professor Luigi Coppola, docente di Nutrizione Clinica e Dietetica Applicata presso l’Università degli Studi del Sannio, ha sottolineato l’urgenza di orientare le persone verso scelte alimentari più consapevoli: “Oggi risulta molto importante orientare le persone a selezionare alimenti freschi, locali e sostenibili, non modificati, per contribuire a migliorare il benessere psico-fisico ed a ridurre il rischio di sviluppare malattie cronico-degenerative da errata alimentazione”.
La comodità del fast food, infatti, non deve oscurare i rischi di una dieta eccessivamente ricca di cibi elaborati e ipercalorici.
“È ormai un’evidenza scientifica – ha continuato il professor Coppola – che il trait d’union tra la predisposizione ad ammalarsi di una certa malattia e la manifestazione clinica di essa, sia rappresentato molto spesso dal microbiota intestinale. I microbioti sono quei trilioni di microorganismi che dovrebbero sempre vivere in simbiosi con il nostro organismo ma che, per errata alimentazione, variazioni climatiche, tossine emozionali, diventano potenziali nemici, esponendoci anziché proteggerci dalle malattie”.
Il vademecum per una corretta alimentazione
Per contrastare questa tendenza, l’Eating Healthy Day promuove uno stile di vita sano, che si traduce in una serie di comportamenti virtuosi. E per l’occasione, l’azienda farmaceutica Guna, ha stilato un vademecum che si concentra su sette punti chiave per una dieta sana ed equilibrata.
In primo luogo, si consiglia la scelta di prodotti naturali a chilometro zero, privilegiando la freschezza e la provenienza locale. È fondamentale, inoltre, sostenere la salute della flora intestinale. Questo può essere ottenuto attraverso una dieta ricca di fibre e, se necessario, con l’ausilio di integratori probiotici. Un altro punto cruciale è la limitazione del consumo di sale, zuccheri e grassi raffinati. In particolare, si raccomanda di non superare i 5 grammi di sale al giorno.
L’idratazione è altrettanto importante: si suggerisce di bere almeno 30 ml di acqua per ogni chilogrammo di peso corporeo. Il vademecum sottolinea anche l’importanza di favorire la depurazione naturale dell’organismo attraverso una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. Si consiglia, inoltre, di evitare alcuni ingredienti nocivi, tra cui il glutine, il glutammato monosodico, gli zuccheri semplici, lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, i dolcificanti artificiali e i cibi fritti.
Infine, il vademecum promuove il consumo di alimenti nutrienti, come verdure a foglia verde, frutta intera (evitando i succhi zuccherati), olio extravergine di oliva, tè verde (se non controindicato), frutti rossi, nocciole crude e cibi ricchi di Omega-3.
Mangiare bene per vivere meglio
Seguire queste linee guida contribuisce a un’alimentazione equilibrata, fondamentale per il benessere psicofisico e per prevenire malattie legate a cattive abitudini alimentari. L’Eating Healthy Day, dunque, è un invito a riflettere sulle proprie scelte, a riscoprire il piacere di un’alimentazione sana e a costruire un futuro più salutare per sé e per le generazioni future.
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