Una buona notizia per gli amici degli animali: finalmente in Italia è possibile curare gli amici a quattro zampe anche con farmaci “ad uso umano”. A beneficiarne saranno circa il 40% delle famiglie italiane che potranno risparmiare fino al 90% per alcune patologie animali.
Nel dettaglio, il decreto datato 14 aprile prevede che il veterinario possa prescrivere medicinali per uso umano per la cura degli animali domestici “a condizione che tale medicinale contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario”.
“Un provvedimento di equità”
Si tratta, sottolinea lo stesso ministro firmatario Roberto Speranza, di “un provvedimento di equità atteso da anni da milioni di cittadini”. La novità legislativa riveste un’importanza notevole per milioni di italiani. Da sempre i farmaci ad uso veterinario sono molto cari. In moltissimi casi, infatti, pur essendo equivalenti a quelli umani arrivano a costare anche 4 o 6 volte di più. Curare il proprio cane o gatto non deve però essere considerato un lusso. Secondo il rapporto Eurispes del 2018, il 32,8% degli intervistati ha ridotto le spese personali a vantaggio di quelle dell’amico peloso. Tra queste figurano naturalmente anche le spese medico/veterinarie. E il trend è in costante aumento.
Una netta diminuzione dei costi
Secondo i calcoli dell’associazione animalista Lav, grazie al decreto, le famiglie dei circa 15 milioni di animali domestici in Italia usufruiranno di un considerevole abbattimento dei costi. Per fare degli esempi: per curare la gastrite del nostro cane o del nostro gatto, si risparmieranno fino a 20 euro per ogni confezione di medicinale acquistato. Mentre, per un cane affetto da patologia cronica, come la cardiopatia, il risparmio raggiunge i 334 euro all’anno, che diventano 524 in caso sia necessario aggiungere un diuretico. E se il gatto soffre di ipertiroidismo, il risparmio annuo sarà di 138 euro.
Cifre non da poco, dunque.
Canili e gattili: il diritto universale alle cure
Non bisogna dimenticare, poi, i milioni di cani e gatti più sfortunati, ospiti dei rifugi e delle colonie feline. Anche per loro d’ora in poi sarà garantito un miglior accesso alle cure, con un notevole vantaggio anche per le associazioni di volontariato. Sempre secondo la Lav, infatti, un’amministrazione locale, che attualmente spende fino a 15mila euro l’anno per mantenere i 4 zampe in canile, ne risparmierebbe fino a 11.250. Ma non solo. Un ulteriore effetto positivo legato al provvedimento è la prevista diminuzione di casi di abbandono e una maggiore disponibilità ad adottare.
One Health
Il provvedimento appena firmato, precisa il Ministro Speranza, si richiama ai principi di One Health (Una sola salute), un approccio che tiene insieme il nostro benessere, quello degli animali e quello dell’ambiente. Il termine è quanto mai attuale ed indica il riconoscimento di una salute umana e animale interconnessa in cui le malattie trasmesse dall’uomo agli animali (e viceversa) devono essere contrastate. Una visione riconosciuta ufficialmente dal Ministero della Salute italiano, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali, dalla quale ripartire per ridisegnare il futuro del nostro paese.
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