Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 85 del 3 luglio 2023. Arrivano l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro
Avevamo già detto addio al Reddito di cittadinanza quando il Decreto Lavoro era ancora in bozza e all’esame del Governo. Dopo un lungo iter parlamentare, e non senza polemiche, il testo è stato convertito in Legge e vogliamo tornare sull’argomento per illustrare alcune novità.
Si chiamerà “Assegno di inclusione” la prestazione che da gennaio 2024 sostituirà il Reddito di cittadinanza. Si tratta di “una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale” riconosciuta, fino a un massimo di 7.650 euro annui, ai nuclei familiari in cui siano presenti disabili, minori, over 60 e, dopo i correttivi del Senato, anche “componenti in condizioni di svantaggio inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione”. Il beneficio sarà erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e potrà essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi, ma potrà decadere in caso di rifiuto anche di una sola offerta di lavoro congrua.
La soglia ISEE per accedere al sussidio, insieme ad altri requisiti reddituali e patrimoniali, sarà di € 9.360 annui, in linea con il limite a suo tempo previsto per il Reddito di cittadinanza.
La legge di conversione ha rimodulato il parametro della scala di equivalenza, valore che indica la composizione del nucleo familiare ed è utilizzato per calcolare sia i requisiti economici del nucleo familiare sia l’importo del sussidio, incrementandolo in presenza di componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza all’interno del nucleo familiare.
Un altro correttivo riguarda le donne vittime di violenza, le quali, ai fini ISEE, potranno costituire un nucleo familiare a sé e potranno avvalersi di percorsi di inclusione personalizzati.
È stata inoltre introdotta la possibilità di presentare la domanda di sussidio anche tramite i centri di assistenza fiscale, oltre che mediante le procedure telematiche Inps.
Dal 1° settembre 2023 debutterà il “Supporto per la formazione e il lavoro”, misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti formativi e di accompagnamento al lavoro. Potranno accedervi i componenti dei nuclei familiari con un’età compresa tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, con un valore ISEE, in corso di validità, non superiore a € 6.000 annui. È previsto un beneficio economico di € 350 al mese, entro un limite massimo di dodici mensilità.
Il Ministro del Lavoro Marina Calderone, in aula al momento del voto definitivo di Montecitorio, ha dichiarato: «Con il via libera definitivo del Parlamento, si conclude l’iter di una riforma strategica per il lavoro: pienamente rappresentativa della strategia di questo esecutivo. Il nostro obiettivo è quello di promuovere il lavoro, accompagnare le persone attraverso la formazione e sostenere le fragilità con interventi come il nuovo Assegno di inclusione. Miglioriamo la qualità dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, sosteniamo le famiglie con il taglio del cuneo fiscale e contributivo e rispondiamo con concretezza alle necessità di imprese e lavoratori».
Ci auguriamo davvero che questa dichiarazione d’intenti si trasformi in fatti concreti, perché, indipendentemente dal dibattito politico e dalle opinioni personali, tutti dovrebbero desiderare per il proprio paese una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile.
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