Impossibile prevedere la durata del prossimo Conclave, il primo blindato dalla tecnologia informatica. I record storici di lunghezza, dal Medioevo ad oggi
Con l’avvicinarsi del Conclave del 7 maggio, molti si chiedono quanto tempo richiederà l’elezione del nuovo Pontefice. La risposta è tutt’altro che scontata: nella storia della Chiesa i tempi sono variati drasticamente, dalle poche ore a quasi tre anni. Il primato di velocità spetta al Conclave che elesse Giulio II, svoltosi nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 1503. In 10 ore i cardinali scelsero Giuliano della Rovere, che sarebbe diventato uno dei papi più influenti del Rinascimento, mecenate di Michelangelo e Raffaello. Anche i Conclavi più recenti sono stati particolarmente rapidi. Nel 2005, Benedetto XVI venne eletto in 26 ore con 4 scrutini, mentre per Papa Francesco bastarono 36 ore e 5 votazioni.
Dal ‘cum clave’ a Papa Giovanni Paolo II
Il Conclave più lungo della storia è durato dal novembre 1268 al settembre 1271. Ben 1.006 giorni per eleggere Papa Gregorio X. A Viterbo, dove si svolse, la situazione divenne talmente esasperante che le autorità locali presero misure drastiche. I cardinali furono rinchiusi, le razioni di cibo ridotte e persino il tetto del palazzo pontificio venne rimosso per esporli alle intemperie. Da questo episodio deriva il termine “conclave”, dal latino “cum clave”. Nel secolo scorso, i tempi si sono notevolmente ridotti. Giovanni XXIII nel 1958 fu scelto in 3 giorni. Paolo VI nel 1963 venne eletto in tre, mentre Giovanni Paolo I, nel 1978, in due. Il Conclave di Giovanni Paolo II, primo Papa non italiano dopo secoli, durò 4 giorni. La tendenza, dunque, è verso decisioni più rapide e condivise, ma ogni Conclave resta un evento unico e imprevedibile, dove tradizione e innovazione si intrecciano in uno dei rituali più affascinanti e misteriosi della cristianità.
Scudo digitale sul Conclave 2025
Al di là dell’imprevedibile durata questo Conclave sarà comunque il primo cyberblindato della storia. Il Vaticano ha adottato misure avanzate per garantire che un’elezione nella più totale riservatezza, trasformando la Cappella Sistina in una fortezza impenetrabile alle interferenze elettroniche. Al centro del sistema protettivo ci sono i disturbatori di segnale, (chiamati jammer) creano un’area in cui qualsiasi comunicazione wireless diventa impossibile. Questi dispositivi, infatti, neutralizzano cellulari, connessioni Wi-Fi e Bluetooth, rendendo inutilizzabile qualsiasi dispositivo elettronico. Contemporaneamente, l’intera area è racchiusa in una gabbia di Faraday, una struttura che blocca completamente i campi elettromagnetici. Questa schermatura impedisce sia la trasmissione di dati verso l’esterno che eventuali tentativi di intercettazione dall’esterno.
La ‘zona rossa’ del Conclave
Squadre specializzate eseguiranno accurati controlli per individuare eventuali dispositivi di ascolto, che interesseranno anche i cardinali elettori. Le guardie svizzere e il personale tecnico vaticano mantengono una sorveglianza ininterrotta. Smartphone, orologi intelligenti e qualsiasi oggetto capace di trasmettere dati sono tassativamente vietati nell’area del Conclave. Inoltre, le finestre della Cappella Sistina sono oscurate con speciali pellicole opache per impedire droni o satelliti possano tentare di leggere il labiale dei cardinali. L’intero perimetro del Conclave è stato dichiarato ‘zona rossa’ con protocolli di sicurezza attivi 24 ore su 24, estendendo le misure protettive anche agli alloggi dei cardinali.
Un modello di riservatezza nell’era digitale
Il sistema di protezione adottato per il Conclave 2025 potrebbe diventare un riferimento anche per altri contesti che richiedono massima riservatezza, come vertici internazionali o negoziati diplomatici sensibili. In un mondo dove le informazioni viaggiano istantaneamente, il Vaticano dimostra come sia ancora possibile creare spazi totalmente impermeabili alle tecnologie moderne, quando la segretezza rappresenta una priorità assoluta. Il Conclave rimane così fedele alla sua antica tradizione di riservatezza, pur adottando le più moderne tecnologie per garantirla.
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