Domenica 25 aprile, è stata una festa in sordina. Il ricordo della liberazione nazionale si è svolto prevalentemente online: i sindaci della maggior parte dei Comuni italiani hanno condotto cerimonie andate in streaming sulle varie piattaforme social. Ma a Como, oltre al tricolore, si è festeggiato un altro evento epocale: la conquista della Serie B dopo la vittoria sull’Alessandria per 2 a 1.
L’entusiasmo dei tifosi ha dilagato in città, e le forze dell’ordine hanno avuto un bel da fare nel garantire l’ordine pubblico e, soprattutto, lasciare che i festeggiamenti si svolgessero rispettando il distanziamento sociale. E poi è successa una cosa particolare. D’improvviso.
Siamo nel momento clou dei festeggiamenti: davanti allo stadio Sinigaglia, ci sono i tifosi che inneggiano urli e grida di gioia, e di fronte ci sono i poliziotti, pronti ad agire qualora qualcuno dovesse “allargarsi” troppo. Ed ecco che, da dietro, subentra lui, un signore distinto ed elegante, un tifoso senior. Cammina a passo lento, appoggiandosi al suo bastone, e va in direzione dei fan .
Un poliziotto lo nota, si stacca dal cordone di difesa e si dirige verso di lui. Si scambiano qualche battuta ed è lui, il signor Livio, ad avere la meglio. Livio chiede infatti, con estrema umiltà, di poter unirsi al tifo. Anche lui vuole gioire per i suoi amati colori, anche lui vuole sentirsi parte di quella bolgia biancoblu che, di lì a pochi metri, sta inneggiando i suoi beniamini.
L’agente dà il suo benestare. Ed eccolo allora quel tifoso senior, scortato da due uomini della Croce Rossa (a distanza, per non esser invasivi), assaporare l’ebbrezza del trionfo insieme ai tifosi più giovani. Ci sono i fumogeni, ci sono i cori, ci sono i canti, e c’è Livio, con il suo bastone che vede, dopo tanti anni, materializzarsi quel sogno.
Rimane pochi minuti nella bolgia, poi si gira e, lentamente, si incammina sulla strada del ritorno. Rimarranno nella sua mente quegli attimi, e probabilmente li rivivrà ancora, per goderne appieno.
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