Le cene al tramonto e i lunghi pomeriggi luminosi sono ormai un ricordo dell’estate che da pochi giorni ha lasciato posto all’autunno e all’immancabile cambio dell’ora. Alle 03:00 di sabato 26 ottobre abbiamo spostato le lancette dell’orologio indietro di un’ora abbandonando l‘ora legale e adottando ufficialmente quella solare che ci accompagnerà fino al 31 marzo. Un cambiamento che ci ha permesso sessanta minuti in più di sonno e che, secondo gli scienziati, si rifletterà per qualche giorno sul nostro umore e sulla nostra salute.
A questo proposito l’anno scorso era arrivata una proposta dalla Commissione Europea secondo cui ogni Stato avrebbe dovuto scegliere se applicare in modo permanente l’ora legale o quella solare. I Paesi dell’Ue hanno chiesto tempo per decidere e le scelte dovranno essere presentate entro aprile 2020, data in cui si potrebbe persino arrivare a una consultazione popolare. I senior, però, sembrano non voler abbandonare il tradizionale passaggio. A rilevarlo è un sondaggio britannico che su 13.000 over 50 intervistati ha registrato un 66% a favore del cambiamento d’orario. Un adattamento che ci permette di sfruttare al meglio le ore di luce solare soprattutto in estate. La ricerca mostra come due terzi degli over 50 abbiano meno probabilità di uscire nelle sere buie, mentre 4 partecipanti su 10 dichiarano addirittura di sentirsi più depressi, scontrosi e annoiati nei periodi in cui la luce solare copre solo una piccola parte della giornata.
Sembrerebbe tutto collegato ai ritmi biologici e circadiani, quelle fasi che scandiscono la durata delle attività fisiologiche del nostro organismo. I ritmi circadiani, in particolare, sono influenzati dall’ambiente esterno e durano approssimativamente 24 ore, influenzando il ciclo del sonno e la produzione di ormoni. La luce percepita durante i vari momenti della giornata, ad esempio, influisce sul modo in cui dormiamo e ci sentiamo riposati e il cambio tra ora legale e ora solare impone un disallineamento tra l’orologio biologico e quello ambientale. Ad esempio, con l’età sono più frequenti i disturbi del sonno e questo cambiamento potrebbe ostacolare ulteriormente i momenti di riposo. Secondo il dipartimento di sanità di Madrid, infatti, in questo periodo si registra un aumento nell’uso di sonniferi, alcool e caffeina da parte dei senior come rimedio alla regolazione del ciclo sonno-veglia. Ma anche chi soffre di alcune patologie croniche come il diabete in questi giorni potrebbe aver notato dei livelli insoliti di glicemia.
Assicurarsi un buon riposo durante la notte incide sulla produttività e i livelli di concentrazione durante la giornata e sembra combattere le sensazioni di tristezza e noia. Per combattere questi sintomi si può cercare di mantenere le proprie abitudini, andando a letto un po’ prima rispetto al solito orario e aspettando il sonno leggendo o svolgendo attività rilassanti. È consigliabile non bere bevande che contengono alcool o caffeina dopo le 16 ed evitare di dormire nel pomeriggio per non interferire con il riposo notturno. Anche camminare, andare in bicicletta e fare sport leggeri può agevolare l’addormentamento, così come fare un bagno caldo prima di coricarsi.
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