Se è vero che le campagne pubblicitarie sul web oggi sono rivolte principalmente al pubblico dei Millenial, è anche vero che tra gli obiettivi preferiti del marketing troviamo sempre più spesso i cosiddetti Baby boomer, cioé i nati negli Anni ’60, e naturalmente gli over 60.
Questo, non solo per la loro (potenziale) capacità d’acquisto, ma anche per l’abitudine, ormai inveterata, di comprare comodamente on line.
Differentemente dalle generazioni più giovani, però, i senior sono meno impressionabili e si identificano in “utenti” più affini, in cui riconoscono, complice l’età in comune, una maggiore similitudine di gusti e di aspettative.
È proprio in questa prospettiva di mercato che si inserisce il fenomeno delle “influencer” over 60 e delle “Instagrans”, termine che si potrebbe tradurre come “le nonne di Instagram”, il popolare social network fotografico.
Sempre pronte a dispensare consigli di stile e di bellezza o a lanciare campagne sociali, fra le Instagrans più note troviamo Iris Apfel, un’eclettica signora americana, classe 1921, che vanta ben 942mila follower i quali – quotidianamente – cliccano sul suo account @iris.apfel. Con i suoi maxi occhiali e i suoi grandi bijoux dai colori accesi è la decana assoluta delle blogger di ogni età, anche per il suo incredibile bagaglio di vita.
Lei stessa si è definita qualche temo fa «la più anziana teenager vivente, una romantica senza speranza che colleziona accessori ed abiti non per il loro valore, ma perché se ne innamora».
Ma prima di diventare un fenomeno social, dal 1950 al 1993 è stata una rinomata designer di interni, curando con suo marito Carl persino l’allestimento della Casa Bianca nel corso di ben 9 amministrazioni presidenziali. La fama l’ha raggiunta 13 anni dopo essersi ritirata dall’attività, quando nel 2005 il MetropolitanMuseum di New York dedica una mostra all’esposizione del suo guardaroba.
Per l’occasione la Apfel sfila con i suoi capi e la sua linea di gioielli colorati, mescolando con eleganza pietre e stoffe dai colori e dalle provenienze più diverse: “In quell’occasione – ha scritto il New York Times – la signora Apfel indossava il multiculturalismo ancor prima che il multiculturalismo fosse una parola”.
Sette anni più tardi diventa ancora più celebre proprio grazie al suo lavoro di ambasciatrice di moda sui social, tanto che una celebre maison americana le dedica una collezione, mentre una famosa casa cosmetica si ispira ai suoi colori preferiti per dare un nome ai prodotti.
Dopo sessantasette anni di matrimonio, nel 2015, rimane purtroppo vedova. La sua carriera intanto ha preso l’avvio e l’anno seguente non solo diventa nota al pubblico di tutto il mondo come protagonista di uno spot pubblicitario per una nota casa automobilistica francese, ma riceve il Women Together Special Award of the Year, in occasione del dodicesimo Annual Women Together Gala organizzato dalle Nazioni Unite.
All’inizio del 2019 ha fatto il giro del mondo la notizia della sua firma per un contratto da modella: a 96 anni è divenuta così l’indossatrice più anziana al mondo. Evidentemente dotata di un certo senso dell’ironia, oggi non può fare a meno di sfoggiare il suo motto preferito se le vengono rimproverati stravaganza ed eccesso nel vestire: «Quando non ti vesti come chiunque altro non sei obbligata a pensare come chiunque altro».
Ma la Apfel è divenuta un’icona anche per il suo insolito approccio al difficile rapporto tra le donne e l’età che passa: «Chanel ha detto che ciò che fa sembrare vecchia una donna è la ricerca disperata di sembrare giovane. Perché dobbiamo vergognarci dell’età? È bello poter ammettere di essere anziani. In fondo è una benedizione».
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