La Giornata internazionale delle persone anziane di quest’anno è dedicata alla resilienza dei senior in un mondo in rapida trasformazione. Con un’attenzione particolare alla componente femminile e alla sua capacità di superare le sfide globali odierne.
Gli ultimi tre anni hanno portato profondi sconvolgimenti nel settore sanitario, socioeconomico e ambientale in tutto il mondo, con impatti pesanti e sperimentati a livello globale. Questi effetti continuano ad essere profondamente significativi, in particolare per molte donne anziane. Ascoltare la loro voce, dando spazio a prospettive e bisogni, è fondamentale per avviare politiche in grado di rispondere efficacemente alle sfide e alle catastrofi (guerre, epidemie, sconvolgimenti climatici) locali, nazionali e globali.
50&Più per la Giornata internazionale delle persone anziane
Questa Giornata internazionale delle persone anziane vuole porre l’accento sulla capacità femminile di far fronte in modo positivo agli eventi traumatici, riorganizzando con coraggio la propria vita davanti alle difficoltà. Obiettivo della celebrazione è, infatti, evidenziare la resilienza delle anziane di fronte alle disuguaglianze ambientali, sociali ed economiche.
«Dal 2020 a oggi abbiamo spesso sentito parlare di “resilienza”, l’intima capacità di ognuno di affrontare le difficoltà rispondendo positivamente. Inizialmente è accaduto in relazione al Covid e agli effetti che il virus ha avuto sul tessuto socioeconomico del Paese. Oggi, questa parola riemerge in riferimento alle difficoltà che dovremo affrontare con l’aumento dei prezzi di luce e gas, al conflitto russo-ucraino e a ciò che i cambiamenti climatici comporteranno nelle nostre vite», ha commentato il Segretario Generale 50&Più Gabriele Sampaolo. «La resilienza spesso è individuale: una risposta autonoma per superare un momento difficile. Ma è proprio davanti alle difficoltà che colpiscono tutti noi che possiamo riconoscerne una forma “collettiva”: quella forma in cui si pensa al bene di tutti prima che al proprio. Non è un caso, quindi, se il tema generale della Giornata internazionale delle persone anziane quest’anno è proprio dedicato alla resilienza dei senior, e in particolare delle donne, in una società che cambia. L’apporto di questa generazione, in tutte le parti del mondo, deve essere riconosciuto e valorizzato: sono tante le storie, spesso poco conosciute, di quei senior che si battono per una società più equa, giusta e sostenibile in favore di chi dovrà viverla dopo di loro. Un fenomeno che non è solo resiliente, ma anche altruista».
Essere anziana e donna: una doppia sfida
Secondo le statistiche, le donne sono le prime a sperimentare sulla propria pelle le conseguenze delle crisi. Pensiamo alle anziane nelle loro case sul fronte di guerra in Ucraina, prive di sostegno economico, sanitario e assistenziale. O riflettiamo sui dati UE che sottolineano come la disparità di genere a livello di povertà inizia a crescere in età avanzata ed è massima tra gli over 75: il 22% delle donne, infatti, vive a rischio povertà o di esclusione sociale rispetto al 15% degli uomini. E ancora, donne che, non più giovani, sopperiscono alla scarsità di welfare con un eccessivo carico di impegno all’interno della famiglia. O anziane che, nei Paesi a più basso reddito, sono costrette ad affrontare quotidianamente povertà, segregazione e diseguaglianza di genere. Per questo gli Organizzatori invitano i Governi ad includere queste ultime al centro della politica, garantendo l’uguaglianza di genere.
«In questa giornata, come in tutte le altre, è nostro compito sostenere le ragioni della popolazione anziana, impegnandoci in ogni modo perché vengano ad essa riconosciuti i giusti diritti e dando a queste ragioni la massima risonanza. Vogliamo combattere quelle discriminazioni basate sull’età e sul genere ancora forti», ha concluso Gabriele Sampaolo.
(Foto di copertina tratta da Sito ONU)
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