I diabetici sotto terapia insulinica potrebbero passare da un’iniezione al giorno a una alla settimana con Icodec.
La scoperta di questa nuova tipologia di insulina che consentirebbe una somministrazione meno frequente è il risultato di due diversi studi recentemente pubblicati sulle riviste Jama e New England Journal of Medicine.
La sperimentazione
I ricercatori hanno impegnato un campione di 600 persone che non avevano mai utilizzato l’insulina e hanno poi confrontato l’efficacia e la sicurezza di quella a somministrazione settimanale, chiamata Icodec, con quella di due diverse tipologie a somministrazione quotidiana già in uso.
Sei mesi dopo l’inizio dei test, gli studiosi hanno osservato un beneficio leggermente superiore nel mantenimento dei livelli di emoglobina glicata con la dose settimanale, anche se questa aumenterebbe leggermente il rischio di ipoglicemia. E la somministrazione ogni sette giorni potrebbe davvero cambiare la qualità della vita dei pazienti nel controllo del diabete, semplificandone il carico terapeutico.
“Questa nuova molecola ha il potenziale di semplificare la terapia del diabete eliminando l’iniezione giornaliera e aumentando l’aderenza alla terapia”, ha spiegato Roberto Trevisan, direttore della Diabetologia dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, tra gli autori dello studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. “Un vero cambio epocale e un deciso miglioramento della qualità della vita. Ora siamo in attesa dell’approvazione da parte degli enti regolatori, così da poterla rendere disponibile.”
Il diabete insulino-dipendente
Il diabete di tipo 1 o insulino-dipendente rappresenta circa il 10% del totale dei casi. In Italia ne soffrono circa 300 mila persone, secondo i dati del Ministero della Salute, e l’incidenza di questa patologia è in crescita a livello mondiale.
Nel diabete di tipo 1, il pancreas non produce insulina a causa della distruzione delle cellule Beta che producono questo ormone ed è quindi necessario integrarla. L’insorgenza della malattia può essere rapida, solitamente nei bambini e negli adolescenti, o lenta negli adulti, quando si parla di Late Autoimmune Diabetes in Adults. Le cause sono ad oggi sconosciute, ma tutti i pazienti presentano anticorpi diretti contro antigeni presenti nelle cellule produttrici di insulina e questo danno indotto dal sistema immunitario potrebbe essere legato a fattori ambientali e genetici.
Il diabete di tipo 2
È quello che rappresenta il 90% del totale dei casi e, di solito, non prevede una terapia a base di insulina, ma di ipoglicemizzanti orali. Solo quando questi farmaci non bastano, si ricorre al trattamento insulinico.
© Riproduzione riservata