L’assenza quasi totale della forza di gravità e la temperatura confortevole sono solo alcuni dei benefici offerti dall’idrochinesiterapia
Da non confondere con attività come l’acquagym o con la ginnastica in acqua, l’idrochinesiterapia è una vera e propria tecnica riabilitativa che potenzia e velocizza il recupero da traumi e infortuni grazie alle preziose opportunità di recupero offerte dal lavoro in acqua.
Mentre le “ginnastiche in acqua” vengono praticate da persone in condizioni di buona salute, l’idrochinesiterapia è uno strumento particolarmente efficace utilizzato in medicina e fisioterapia per riabilitare e rieducare soggetti che sono vittime di un trauma, oppure per un intervento chirurgico o che devono più semplicemente guarire da un dolore o da una infiammazione muscolare o articolare. Offre inoltre una grande opportunità di recupero per tutti i pazienti con patologie neurologiche. L’idrochinesiterapia è sempre condotta da un fisioterapista qualificato. Può essere “assistita” se il fisioterapista si trova in acqua con il paziente, oppure è più semplicemente “guidata” se il fisioterapista segue il paziente stando al di fuori della vasca.
La riabilitazione in acqua è indicata per qualsiasi fascia di età, laddove sia consigliato lavorare in assenza quasi totale del peso corporeo.
I benefici derivanti dall’utilizzo dell’acqua sono stati sfruttati dai popoli da millenni e, ancora oggi, l’acqua è annoverata tra le terapie elettive nella ricerca della salute e del benessere.
L’idrochinesiterapia è quindi una vera e propria branca della riabilitazione, che utilizza i vantaggi indotti dalla possibilità di effettuare movimenti in assenza di carico e in un ambiente caldo. La vasca di idroterapia dovrebbe essere progettata in modo tale da avere zone a temperatura differente, in base alle necessità terapeutiche, che vanno dai 25 ai 32/34 °C.
Il calore è da sempre stato utilizzato in fisioterapia grazie al suo grande potere rilassante per i muscoli oltreché per la sua capacità di aumentare il ricambio vascolare. Favorisce il drenaggio del sangue venoso (ricco di tossine e cataboliti dell’attività cellulare) ed aumenta l’afflusso del sangue arterioso ricco di nutrienti ed ossigeno.
“Un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verticale (dal basso verso l’alto) di intensità pari al peso di una massa di fluido di volume uguale a quella della parte immersa del corpo”. Già dal III secolo a.C. la fisica ci insegna, grazie ai principi di Archimede, che in acqua si ha una riduzione di peso pari al 90%.
Le vasche per idrochinesiterapia sono inoltre progettate in modo differente rispetto a quelle per il nuoto. Devono avere fondali di profondità differente per garantire ai pazienti di varia altezza di essere sempre immersi fino al torace. Normalmente sono equipaggiate per aiutare nel modo più completo possibile le disabilità dei pazienti. Dovrebbero avere lungo i bordi della vasca dei corrimano o anche delle parallele o delle spalliere utili per eseguire diversi tipi di esercizi all’interno della vasca.
Le articolazioni che più di altre subiscono il peso del corpo sono quelle più basse e partiamo quindi dal piede per salire verso il ginocchio, l’anca e la colonna vertebrale. Più saliamo lungo il corpo verso l’alto meno chili devono sostenere le articolazioni. La drastica riduzione della forza di gravità, dovuta all’immersione del corpo nell’acqua, permette la mobilizzazione precoce delle articolazioni. Dopo interventi chirurgici, dopo traumi, ma anche per patologie reumatiche oppure per l’artrosi con alti livelli di infiammazione e con la cartilagine erosa dal tempo e da attività particolarmente faticose, l’acqua favorisce la ripresa precoce dell’attività muscolare. La mobilizzazione precoce aiuta la ricostruzione del tono muscolare sfruttando l’aumento della produzione di sostanze che diminuiscono la percezione del dolore (endorfine).
L’unica controindicazione riguardante gli interventi chirurgici è relativa ai primi giorni successivi all’intervento, in quanto le ferite chirurgiche devono essere completamente rimarginate.
L’acqua permette il galleggiamento ma rappresenta anche un elemento che offre maggiore resistenza al movimento rispetto all’aria. La densità dell’acqua permette quindi un inizio di lavoro muscolare contro-resistenza più naturale rispetto all’utilizzo di pesi ed elastici.
BUONE NOTIZIE ANCHE PER IL CUORE
Numerosi test hanno evidenziato i vantaggi dell’acqua sul sistema cardiovascolare. La pressione indotta dall’acqua sul corpo (pressione idrostatica) determina il deflusso del sangue dalle estremità del corpo verso il torace. Questo fenomeno favorisce il riassorbimento dei liquidi in eccesso (per stasi venosa e linfatica). Aumenta la quantità di sangue che entra nel cuore favorendone la dilatazione e stimolando quindi la successiva forza per la contrazione. Ne deriva una maggiore ossigenazione e nutrimento dei tessuti e degli organi. Si registra inoltre una riduzione della frequenza cardiaca di circa 10-15 battiti al minuto.
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