Passano gli anni, ma invece di invecchiare ci si ringiovanisce. Quello che finora era accaduto solo a Benjamin Button nel film Il curioso caso di Benjamin Button diretto da David Fincher nel 2008, in cui il protagonista diventa giovane a 70 anni, sembra stia accadendo ad un’intera generazione.
Più giovani di ieri
Gli anziani di oggi sono “più giovani” di quelli di ieri. Lo dimostra uno studio finlandese pubblicato sul Journals of Gerontology che ha messo a confronto una serie di parametri di salute tra i 75enni di oggi e i coetanei di trent’anni fa.
Va ricordato che i Paesi scandinavi posseggono i database sulla salute della popolazione più ricchi di informazioni al mondo, un patrimonio di dati che gli scienziati di ogni nazione fanno a gara per accaparrarsi.
In questo caso l’indagine è stata condotta in casa. I ricercatori dell’Università di Jyväskylä, in Finlandia, hanno messo a confronto le condizioni di salute degli uomini e le donne tra i 75 e gli 80 anni di oggi con quelle di connazionali della stessa età negli anni Novanta.
Più forti, più veloci e più smart
Si è più volte sentito dire (ne abbiamo anche scritto qui) che i 70 sono i nuovi 65. Ma da quanto si legge nello studio finlandese la popolazione anziana attuale potrebbe essere ringiovanita anche più di 5 anni.
Gli scienziati, infatti, hanno messo a confronto i dati di 7 parametri indicativi delle condizioni di salute tra i senior di oggi e quelli di trent’anni fa: forza muscolare, velocità del passo, riflessi, fluidità linguistica, capacità di ragionamento, memoria di lavoro (memoria breve termine per eseguire attività nell’immediato), funzionalità polmonare. Ebbene gli ultrasettantenni di oggi ottengono punteggi di gran lunga superiori in tutti gli indicatori, a eccezione della funzionalità dei polmoni che non ha subito variazioni. Per esempio, i senior di oggi camminano in media 0,4 metri al secondo più velocemente di quelli di ieri e afferrano un oggetto con una potenza muscolare superiore del 25%.
Le ragioni di tanto progresso
A cosa si devono questi miglioramenti? I ricercatori non hanno dubbi: i progressi fisici della terza età dipendono dall’aumento dell’attività fisica nelle nuove generazioni.
Ma i senior di oggi “battono” quelli di ieri anche nelle performance cognitive. Il fenomeno dipende in questo caso da un più elevato livello di istruzione. «Le persone di 75 e 80 anni nate più tardi sono cresciute e hanno vissuto in un mondo diverso rispetto alle loro controparti nate tre decenni fa. Si sono verificati nel frattempo molti cambiamenti favorevoli. Tra cui una migliore alimentazione e igiene, progressi nell’assistenza sanitaria e nel sistema scolastico, un migliore accesso all’istruzione e una vita lavorativa più sana», hanno spiegato i ricercatori.
Sfida a braccio di ferro
I risultati suggeriscono che la maggiore aspettativa di vita osservata nelle indagini demografiche è accompagnata da un aumento del numero di anni vissuti in buona forma fisica e mentale. Non solo si vive di più, quindi, ma anche meglio.
Così, un uomo 75enne di oggi, probabilmente, impiegherebbe pochi secondi a battere a braccio di ferro un coetaneo di trent’anni fa. Così come una donna di 80 anni dei nostri tempi lascerebbe molti metri indietro una sua coetanea degli anni Novanta durante una passeggiata.
«Questa ricerca è unica perché ci sono solo pochi studi al mondo che hanno confrontato i parametri delle prestazioni tra persone della stessa età in tempi storici diversi. I risultati suggeriscono che la nostra idea dell’età avanzata è antiquata», hanno scritto i ricercatori.
La nuova prospettiva: non è vero che si invecchia, si allunga la mezza età
La scienza sta dimostrando in sostanza che qualcosa è cambiato nelle fasi della vita. La terza età vera e propria arriva sempre più tardi. L’umanità sembra indugiare sempre più nell’età di mezzo, una categoria in cui può rientrare un 50enne tanto quanto un 70enne in buona forma fisica. Perché il celebre “mezzo del cammin di nostra vita”, ossia quella fase dell’esistenza in cui non si è più giovani ma non si è neanche vecchi, può oramai durare anche più di 20 anni. E la buona notizia è che sempre più persone hanno le energie giuste per potersi godere appieno questo lungo preludio alla terza età.
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