I pensionati italiani che vivono all’estero e le pensioni degli immigrati in Italia. Sono questi i due cardini intorno cui ruota lo studio condotto da Fondazione Migrantes e Inps dal titolo “Italia, pensioni e mobilità. Storie di partenze e di ritorni”. È l’Argentina il Paese preferito dagli over 65.
Lo studio condotto da Fondazione Migrantes e Inps, dal titolo “Italia, pensioni e mobilità. Storie di partenze e di ritorni”, presentato recentemente accende i riflettori sulle condizioni dei pensionati italiani all’estero. Non solo, anche lo status degli immigrati regolari in Italia. “Oggi registriamo il numero importante di 326mila pensioni che paghiamo all’estero, ma è di gran lunga inferiore a quello dei nostri pensionati che ricevono dagli altri Paesi. Il solo dato delle pensioni che la Germania paga all’Italia copre il contributo netto che l’Italia dà per i pensionati all’estero”. È Pasquale Tridico, il presidente dell’Inps, a fornire qualche dato per raccontare l’immagine degli italiani all’estero e la fotografia italiana.
“Gli immigrati pagano 10 miliardi di euro di contributi su 163 totali”
E su questi ultimi, gli immigrati regolari in Italia, Tridico ha aggiunto: “Versano circa 10,8 miliardi di euro di contributi su 163 miliardi totali. Ma nonostante la cifra monstre versata percepiscono solo 1,2 miliardi di prestazioni pensionistiche su un totale di 300 miliardi di euro”. Contribuiscono, quindi, più di quanto percepiscono. Proviamo a spiegare con i numeri: al 1° gennaio 2021, la comunità dei connazionali residenti all’estero è costituita da 5.652.080 unità, il 9,5% degli oltre 59,2 milioni di italiani residenti in Italia. Mentre l’Italia ha perso quasi 384mila residenti sul suo territorio (dato ISTAT), ha registrato un aumento del 3% nell’ultimo anno di coloro che risiedono stabilmente all’estero.
Più italiani all’estero che immigrati in Italia
“Eravamo soliti dire che l’Italia contava uguale numero di immigrati soggiornanti nel Paese ed emigrati italiani all’estero. Questa affermazione, stando alle statistiche di oggi, non è più vera: oggi il numero di connazionali che hanno scelto l’estero come luogo di residenza è superiore a quello degli immigrati che risiedono regolarmente nella Penisola. L’unica Italia a crescere è, oggi, quella che mette radici all’estero. L’Italia è uno Stato in cui la popolazione autoctona tramonta inesorabilmente e la popolazione immigrata – complice la crisi economica, la pandemia, i divari territoriali e l’impossibilità di entrare legalmente – non cresce più”, ha detto Delfina Licata, della Fondazione Migrantes.
Gli italiani scelgono l’Argentina, seguono Brasile, Svizzera e Germania
Secondo la Fondazione Migrantes, infatti, l’attuale fotografia della popolazione italiana residente all’estero è così costituita: su 5,6 milioni di iscritti il 45,5% ha tra i 18 e i 49 anni d’età (oltre 2,5 milioni). Il 15% è minore (848mila circa di cui il 6,8% ha meno di 10 anni) e il 20,3% ha più di 65 anni (oltre 1,1 milioni e di questi, il 10,7% cioè circa 600mila, ha più di 75 anni). La longevità femminile appare in tutta la sua evidenza. Già perché su 1.148.612 residenti italiani all’estero di età superiore ai 65 anni, il 52,2% sono donne; il 47,2% hanno 65-74 anni, il 31,6% si colloca nella fascia 75-84 anni. Il 21,2% supera gli 85. Dal 2006 al 2021 la presenza degli anziani italiani in mobilità è cresciuta del 91,5%. Secondo lo studio di Fondazione Migrantes e Inps gli italiani all’estero scelgono l’Argentina. Seguono Brasile, Svizzera e Germania. Poi Francia, Stati Uniti e Canada. E, infine, Belgio e Australia.
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