I nonni devono poter frequentare i nipoti, condividere esperienze e continuare a voler loro bene anche se i genitori non se ne vogliono più.
L’Art. 317 bis del Codice Civile, anche sulla scorta della Giurisprudenza della Comunità Europea, ne riconosce il diritto a mantenere “rapporti significativi” con i nipoti minorenni. In passato, altre sentenze avevano già ribadito il diritto di visita per garantirne la frequentazione dei discendenti.
Ora, una recentissima sentenza della Corte di Cassazione, la 1191 del 21 gennaio scorso, ha sancito anche il diritto dei nonni a non essere utilizzati come un “parcheggio dei nipoti”.
L’intervento della Cassazione fa ovviamente riferimento ad una situazione particolare, nel caso specifico a quella di un marito che, volendosi separare dalla moglie, aveva chiesto nel 2015 al Tribunale di Milano l’affidamento delle figlie minori. La moglie si era difesa chiedendo che le figlie venissero invece affidate a lei.
A causa dell’elevatissima conflittualità dei coniugi, il Tribunale, pur collocandole presso la madre, aveva ritenuto opportuno affidare le figlie minori ai Servizi sociali perché assumessero le decisioni di maggiore rilevanza nell’interesse delle bambine.
La sentenza, per motivi diversi, è stata appellata sia dalla moglie che dal marito, ma la Corte d’Appello di Milano ha confermato la decisione del Tribunale: ha lasciato l’affido alla madre ma ha cambiato il regime di frequentazione padre-figlie, imponendo ai Servizi (è questo l’elemento aggiuntivo) di vigilare che, nei tempi di permanenza delle bambine presso il padre, questi fosse effettivamente presente.
Dalle relazioni dei Servizi e dalla consulenza peritale, durante il processo, è emerso che il padre vedeva le figlie solo presso la casa dei nonni paterni e che la sua presenza era assai scarsa.
Le funzioni genitoriali apparivano soprattutto delegate alla nonna, spesso in difficoltà a gestire le nipoti, tanto che la figlia maggiore della coppia avrebbe chiesto la riduzione dei tempi di permanenza presso i nonni paterni e il padre, definito spesso assente e in difficoltà nell’occuparsi di loro.
La Cassazione, chiamata a pronunciarsi sulla decisione della Corte d’Appello milanese, ha confermato la sentenza di appello, rigettando il ricorso paterno.
Quest’ultima sentenza stabilisce un principio di rilievo: tutto ciò non può comportare il diritto dei genitori a usare i nonni come un “parcheggio” nel proprio interesse.
È un criterio importante, in una società molto diversa rispetto al passato, che sta accusando su ogni fronte segni di rarefazione – fino alla disgregazione – dei rapporti sociali e familiari.
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