Emergono nuovi equilibri nell’assistenza familiare. I nipoti sono sempre più presenti, le donne continuano a svolgere il ruolo principale, ma aumentano (anche se di poco) i caregiver uomini
I nipoti sono sempre più disposti ad occuparsi volontariamente dei nonni come caregiver familiari. Lo rivela uno studio condotto da Fundación Pilares, una associazione spagnola che si occupa di autonomia domiciliare, riportato dal quotidiano La Avanguardia. Il grosso dell’assistenza familiare continua a ricadere sulle spalle delle donne, mogli, figlie e nuore. Negli ultimi anni, però, si assiste ad un cambiamento: i caregiver familiari uomini sono aumentati del 19%, mentre la percentuale di donne è scesa di 22 punti.
L’impegno della famiglia nell’assistenza
Se si guarda al grado di parentela tra le persone assistite e gli anziani, spiega il quotidiano, si scopre che il 58% sono figlie o figli singoli. I coniugi, mogli o mariti, coprono solo il 14%, praticamente alla pari con i nipoti (13,4%, in aumento dal 2004 quando erano solo il 5,5%). Continua invece a diminuire la presenza delle nuore e dei generi tra i caregiver familiari, che rappresentano l’8,8% (10,1% nel 2004).
Un sostegno volontario: i nipoti si offrono come caregiver
È interessante notare che per la maggior parte sono gli stessi nipoti a scegliere l’impegno di caregiver familiare. Quasi sette su dieci dichiarano di essersi offerti per prendersi cura del nonno o della nonna, mentre meno della metà (48,4%) dei figli o delle figlie ammette di prendersi cura di propria iniziativa, il che suggerisce un cambiamento nei rapporti intergenerazionali e una maggiore diversificazione nell’offerta.
L’assistenza è una questione di squadra
Fatta eccezione per i nipoti, la predisposizione a offrirsi nel ruolo di cura è, in generale, in calo: se nel 2004 il 62% dei caregiver dichiarava di esserlo di propria iniziativa, nel 2022 ciò accadeva solo per il 49%. Intanto raddoppiano i casi in cui l’aiuto nasce come una scelta presa in accordo con tutta la famiglia (dal 23% del 2004 al 49% del 2023). Per i ricercatori, è il segnale di una maggiore “complicità” tra tutti i membri nel decidere chi dovrà prendersi cura dell’anziano. Ma anche del fatto che è sempre più frequente che questi compiti assistenziali siano condivisi, tra familiari e professionisti esterni.
Lavoro e cura, la doppia giornata delle donne
Nonostante l’approccio collaborativo (e il maggiore coinvolgimento degli uomini), il rapporto mostra che la distribuzione dei compiti assistenziali è lungi dall’essere equa e continua a ricadere sulle donne. Soprattutto quando si parla di igiene o di incontinenza. Per questo – e anche perché oggi molto spesso le donne sono impegnate nel lavoro e hanno un livello di istruzione medio-alto – il peso è maggiore tra le caregiver che tra i caregiver.
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