La Società italiana di medicina ambientale ha diffuso i dati sull’inquinamento dell’aria nel territorio Ue. Secondo gli esperti, circa l’81% della popolazione respira una concentrazione di polveri sottili superiore alle soglie di sicurezza sanitaria fissate dall’Oms nel 2005.
Società italiana di medicina ambientale sull’inquinamento: i rischi per la salute
Secondo gli attuali limiti di legge, il 21% dei cittadini europei si trova in una situazione di rischio a causa dei livelli di Pm 10 e Pm 2.5. Tuttavia, per ogni incremento di 10 microgrammi per metro cubo di concentrazioni medie annuali si osserva un aumento della mortalità generale del 7%. Un dato che sale al 10% per le malattie cardiovascolari e respiratorie e al 26% per gli infarti. L’associazione fra condizioni patologiche e aumento delle polveri sottili, infatti, è stata dimostrata anche per il rischio di demenze e disturbi del neurosviluppo come l’autismo. Le polveri sottili (e in particolare quelle ultrasottili) non raggiungono solo l’apparato respiratorio, ma tutti gli organi, oltrepassando gli alveoli polmonari e penetrando nel flusso sanguigno. Per questo possono essere responsabili dell’insorgenza di tumori e mutazioni genetiche.
Recentemente, l’inquinamento atmosferico è stato anche associato all’ictus. Uno studio condotto in Cina, e pubblicato lo scorso anno sulla rivista Neurology, ha dimostrato che l’esposizione a smog e fuliggine, con particelle di diametro inferiore a 1 micron, sviluppa un maggiore rischio di morte per ictus ischemico. Una nuova ricerca, invece, associa la vita in zone inquinate allo sviluppo della depressione. Lo studio ha analizzato un campione di 389.185 persone nel Regno Unito. A 13.131 di queste è stato diagnosticato uno stato depressivo, mentre ad altri 15.835 un disturbo ansiogeno. Il rischio di queste patologie è risultato maggiore tra coloro che vivevano in zone più inquinate, con una maggiore predisposizione per gli uomini rispetto alle donne.
I limiti di legge
“La questione è preoccupante anche perché le soglie di sicurezza sanitaria dell’Oms sono state più che dimezzate nel 2021″, ha dichiarato il vicepresidente Sima Prisco Piscitelli. “La rete di monitoraggio della qualità dell’aria, capillarmente distribuita in tutte le nostre regioni, è tarata sui limiti di legge, fissati dall’attuale Direttiva europea sulla qualità dell’aria in corso di revisione, che oggi risultano quindi tre volte superiori alle soglie protettive per la nostra salute, rendendo quindi necessaria una maggiore attenzione alla lettura sanitaria dei dati ambientali.”
Società italiana di medicina ambientale sull’inquinamento: un piano di mitigazione
La Società Italiana di Medicina Ambientale ha anche proposto una “mitigation act” su larga scala. Ovvero un piano d’azione per la mitigazione dell’inquinamento atmosferico, partendo dalla Pianura padana che presenta le maggiori criticità. Si tratterebbe, ad esempio, di utilizza rivestimenti fotocatalitici al biossido di titanio da applicare sulle superfici murarie e sulle vetrate degli edifici pubblici e privati. In questo modo si potrebbero ridurre gli inquinanti in sottoprodotti innocui per la salute. Inoltre, si potrebbe attuare progetti di incremento del verde urbano con specie a bassa impronta idrica e ad alta capacità di assorbimento per contenere il surriscaldamento. Secondo Sima sarebbe utile anche rimodulare gli interventi del Pnrr fermando i finanziamenti a pioggia, spesso frammentati in tanti micro-progetti, per puntare invece su interventi strutturali per le rinnovabili a sostituzione dei riscaldamenti domestici.
L’azione collettiva di Consulcesi
Consulcesi, la società di assistenza legale che si occupa dei professionisti della sanità, ha lanciato “Aria pulita”. Un’azione legale collettiva rivolta ai cittadini allo scopo di accertare la violazione del diritto a vivere in un ambiente non inquinato, con eventuale risarcimento del danno in caso contrario.
“L’azione legale ha lo scopo di accertare la violazione del diritto a vivere in un ambiente salubre e rappresenta la presa di coscienza dei cittadini come stimolo a trovare una soluzione”, ha spiegato l’avvocato di Consulcesi Marco Tortorella. “È anche l’occasione per spingere le istituzioni affinché intervengano a porre rimedio a una situazione che continua nonostante la condanna da parte della Corte di Giustizia Europea.”
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