I cambiamenti climatici sono al primo posto nella lista delle preoccupazioni degli italiani. Al secondo, invece, le problematiche legate all’aria. E al terzo posto, le apprensioni sullo smaltimento dei rifiuti. A rilevare i dati è Istat, nell’ambito dell’indagine dal titolo “Aspetti della vita quotidiana”
“La Terra fornisce abbastanza per soddisfare i bisogni di ogni uomo, ma non l’avidità di ogni uomo”. Lo diceva Mahatma Gandhi, attivista e politico indiano assassinato nel 1948 a Nuova Delhi. Un monito che suona come un avvertimento ora più che mai considerati i cambiamenti climatici degli ultimi anni. Le variazioni dei modelli e delle temperature metereologiche, infatti, hanno cause precise e la “mano dell’uomo” è tra queste. Gli scienziati di tutto il mondo, da oltre un decennio, analizzano i dati raccolti dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). E le informazioni raccolte portano a un assunto: il global warming deriva dall’effetto serra antropico. In altre parole, è innescato dalle attività umane.
I cambiamenti climatici negli “aspetti della vita quotidiana”
A partire dal 1998, e con continuità tra il 2012 e il 2021, attraverso l’Indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” l’Istat rileva la percezione dei cittadini rispetto alle tematiche ambientali. Nel 2021, i cambiamenti climatici si confermano al primo posto tra le preoccupazioni per l’ambiente: così si esprime oltre la metà della popolazione di 14 anni e più (51,5%). Seguono i problemi legati all’inquinamento dell’aria. Queste preoccupazioni sono però meno sentite negli ultimi tre anni, soprattutto al Nord e nel Mezzogiorno, in particolare nei grandi comuni. Al terzo posto troviamo la preoccupazione per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (44,1% degli over14). Ulteriori fattori di rischio ambientale a livello globale vengono percepiti nell’inquinamento delle acque (40,1%) e nell’effetto serra e buco nell’ozono (34,9%).
Gli altri problemi ambientali preoccupano molto meno
E ancora, nell’indagine relativa ai cambiamenti climatici, si evince che problemi ambientali restanti preoccupano meno di tre persone su 10. Tra questi: le conseguenze del rumore sulla propria salute e la rovina del paesaggio percepita in modo crescente nelle regioni con vocazione turistica, come Trentino-Alto Adige, Veneto, Marche. Ma anche in regioni industrializzate come la Lombardia.
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