Dall’arte domestica alla knitting therapy: come il lavoro maglia riduce lo stress, migliora la salute mentale e crea connessioni sociali
Il lavoro a maglia, un tempo considerato un’attività domestica prevalentemente femminile, sta vivendo una rinascita inaspettata. Oggi, questa pratica antica si è trasformata in un potente strumento terapeutico, noto come “knitting therapy” o terapia del fare a maglia. Non è solo un passatempo rilassante, ma un vero e proprio alleato per il benessere psico-fisico, capace di ridurre stress, ansia e persino di alleviare il dolore cronico.
Fare la maglia alle Olimpiadi
Uno dei sostenitori più noti di questa pratica è il campione olimpico Tom Daley, che durante le Olimpiadi di Tokyo 2021 è stato visto lavorare a maglia tra una gara e l’altra. Per Daley, il lavoro a maglia è diventato un modo per gestire la pressione e ritrovare la calma. Ma non è solo una questione di celebrità: sempre più persone in tutto il mondo stanno scoprendo i benefici di questa attività, che va ben oltre la semplice creazione di sciarpe o maglioni.
I principali benefici dello “sferruzzare”
La knitting therapy, innanzitutto, riduce stress e ansia. I movimenti ripetitivi del lavoro a maglia stimolano il rilassamento, riducendo i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo effetto calmante aiuta a tenere a bada i pensieri negativi e a promuovere uno stato di concentrazione simile alla meditazione. Inoltre, il lavoro a maglia offre un ventaglio di benefici che si estendono oltre il semplice prodotto finito. Creare oggetti tangibili, come una sciarpa o un cappello, alimenta l’autostima e genera un profondo senso di realizzazione, frutto di impegno e pazienza.
Queste stesse qualità, pazienza e resilienza, vengono coltivate durante il processo stesso, rivelandosi strumenti preziosi per affrontare le sfide quotidiane.
Il podcast “Why I Knit”
Come sostenuto dalla psicoterapeuta Mia Hobbs nel suo podcast “Why I Knit”, la knitting therapy si rivela un valido supporto anche nella gestione del dolore cronico, con numerosi racconti di persone che hanno trovato sollievo e un modo per superare momenti difficili attraverso questa attività. Ma non solo. L’attività manuale del lavoro a maglia stimola le capacità cognitive, rallentando il declino cognitivo e migliorando memoria e concentrazione. I movimenti ripetitivi, infine, contribuiscono a mantenere la flessibilità articolare, rendendo il lavoro a maglia un’attività particolarmente adatta anche alle persone anziane.
Una pratica sociale e inclusiva
Oltre ai benefici individuali, il lavoro a maglia ha anche un forte impatto sociale. Partecipare a gruppi di maglia o condividere progetti online permette di creare connessioni significative con altre persone che condividono gli stessi interessi. Questa dimensione comunitaria è particolarmente importante in un’epoca in cui l’isolamento e la solitudine sono problemi sempre più diffusi.
Perché il lavoro a maglia funziona?
Il successo risiede nella sua semplicità e accessibilità. Non richiede attrezzature costose o competenze particolari: bastano due ferri e un gomitolo di lana per iniziare. I movimenti ripetitivi e ritmici creano un effetto meditativo, mentre la concentrazione richiesta per seguire uno schema distoglie la mente dai pensieri negativi.
Che si tratti di gestire lo stress, migliorare la concentrazione, alleviare il dolore cronico o semplicemente trovare un momento di pace nella frenesia quotidiana, il lavoro a maglia offre una soluzione semplice ed efficace. E, come bonus, alla fine si ottiene un oggetto unico e fatto a mano, che porta con sé un senso di orgoglio e realizzazione.
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