Per celebrare i 75 anni di Steven Spielberg ripercorriamo cinquant’anni di carriera costellati da trionfi e premi, film e personaggi entrati nella storia del Cinema e nel cuore di molti
Considerato uno dei cineasti più potenti e influenti di Hollywood, sceneggiatore, produttore e grande amante degli effetti speciali. Steven Spielberg è uno dei pochi capace di non tradire mai le aspettative del grande pubblico. Attraverso il suo talento nel raccontare storie e creare mondi, dipinge un’America caratterizzata da quelli che sono i suoi valori. Lo fa utilizzando un linguaggio semplice e uno spiccato senso dello spettacolo. Le sue storie parlano a tutti, suscitando commozione, paura o buoni sentimenti. Nella sua filmografia ricorre spesso l’idea che tutti possono essere eroi. Uomini comuni che si trovano a misurarsi con situazioni eccezionali e tirano fuori il meglio di sé, perché alla fine il bene trionfa.
Dall’esordio a Lo Squalo: gli anni Settanta
Spielberg alterna la sua carriera tra film impegnati e spettacolo di intrattenimento puro, ottenendo successi su entrambi i fronti e regalandoci capolavori che resistono al tempo. Esordisce giovanissimo nel ’71 con un film destinato a diventare un classico: Duel. Una via di mezzo tra road movie e thriller, un duello tra un automobilista e un’autocisterna che lo perseguita. Il vero successo arriva nel ’75 con l’inquietante Lo squalo, un boom mondiale che gli regalerà la notorietà internazionale e uno dei maggiori incassi al botteghino, cavalcando la voglia di evasione del periodo.
L’accettazione del diverso o la paura dell’altro sono dei temi diffusi nella sua cinematografia. Con lo splendido e commovente Incontri ravvicinati del terzo tipo si approccia al genere della fantascienza, rappresentando gli alieni come creature pacifiche e ansiose di comunicare con noi, a differenze delle regole di genere che li ritraevano come conquistatori crudeli e mostruosi.
I personaggi che hanno segnato il cinema: Indiana Jones ed ET
Gli anni ’80 si inaugurano con un nuovo successo planetario, I predatori dell’arca perduta, e la nascita del personaggio dell’archeologo-avventuriero Indiana Jones (interpretato da Harrison Ford) alla ricerca dei tesori in un esotico Egitto anni ’30. Icona del cinema, Indiana Jones si trasforma in vero e proprio franchise con Il tempio maledetto (’84), L’ultima Crociata (’89) – in cui Sean Connery veste i panni del padre del protagonista – e Il regno del teschio di cristallo (2008).
Nell’82 dà vita a un’altra pellicola indimenticabile. Si tratta della meravigliosa favola di E.T., un alieno dimenticato sulla terra dalla sua astronave che fa amicizia con un gruppo di bambini. Il film conquista l’intero pianeta e rappresenta la visione personale del regista: un cinema capace di stupire e far sognare. Lo sguardo entusiasta e appassionato è allo stesso tempo quello di uno Spielberg eterno bambino, che rivendica il potere della fanciullezza (spesso i suoi eroi sono bambini) sul grigiume dell’età adulta. Come nell’adattamento di Peter Pan Hook – Capitan Uncino (’91).
Il film della consacrazione: Schindler’s List
Con Il colore viola (’85) inizia ad approcciarsi a temi più complessi come il razzismo, l’emarginazione, la guerra e la libertà di informazione che saranno parte integrante di altri successi. Ad esempio, Amistad, Salvate il soldato Ryan, Munich, Lincoln, War Horse o The Post. Non ultimo Schindler’s List (’93), considerato il film della consacrazione. Spielberg racconta l’Olocausto e la storia dell’imprenditore tedesco Shindler che riesce a salvare più di mille ebrei dallo sterminio. Lo fa scegliendo il bianco e nero, sfruttando le capacità tecniche per dare alla storia maggior potenza narrativa e fa incetta di Oscar, tra cui miglior film e miglior regia.
Jurassic Park, Minority Report e il ritorno alle sale nel 2021
La fantascienza gli fornisce da lungo tempo materiale per grandi avventure. Con Jurassic Park (’93) dà vita ai dinosauri del romanzo di Michael Crichton e a una fortunata saga che rappresenta una vera rivoluzione nel campo della computer grafica. Proseguendo con A. I. Intelligenza Artificiale, il suo Pinocchio del futuro, Minority Report tratto da un racconto di P.K. Dick, La guerra dei mondi o il più recente successo Ready Player One. Si cimenta persino con il 3D ne Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno.
Gran sognatore e amante del cinema, il regista torna nelle sale proprio in questi giorni con una personale rilettura di West Side Story, celebre musical del ’61, sintesi di quel patrimonio culturale americano che tanto ama narrare.
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