Professione artigiano, appassionato di montagna con l’hobby della ristorazione. Walter Agostini perde il lavoro poco prima dello scoppio della pandemia. Da allora inizia la ricerca di una nuova occupazione e ‘la luce in fondo al tunnel’ arriva da un albergatore di Verona: «Non ho consigli da dispensare ma è importante non perdere mai la fiducia in se stessi»
«Quando non hai un lavoro non vedi la luce in fondo al tunnel ma quello che conta è non perdere mai la fiducia in se stessi». A parlare con noi è Walter Agostini, 55 anni e da alcune settimane è manutentore e cameriere presso uno degli alberghi storici di Verona. Il suo impiego, adesso, coniuga la sua professione – quella di artigiano – e il suo hobby, quello della cucina e della ristorazione.
«Ho sempre lavorato come artigiano, mi piace svolgere lavori manuali. Per anni ho avuto una ditta che mi ha visto impegnato come piastrellista. In contemporanea ho coltivato l’hobby della cucina e della ristorazione perché alcuni parenti hanno attività in questo settore. Poi è arrivata la crisi economica, l’euro ha cambiato il mercato del lavoro e la concorrenza sleale è diventata sempre più forte. Non riuscivo ad arrivare alla fine del mese e ho chiuso l’attività. Ho preferito lavorare come dipendente, almeno a fine mese avevo uno stipendio sicuro. Ma pochi mesi prima dello scoppio della pandemia, l’azienda ha chiuso e mi sono ritrovato senza un lavoro. Durante il lockdown e nei mesi successivi anche uscire di casa per andare a cercare un lavoro era difficile se non impossibile. Non mi sono mai perso d’animo però, mi sono rimboccato le maniche e ho tentato di non rimanere mai fermo, dedicandomi a piccoli lavoretti. Nel frattempo, ho iniziato a inviare mille domande, mille curriculum, iscrivendomi ai portali delle agenzie interinali per trovare un’occupazione perché – mi creda – non avere un lavoro ti abbatte anche dal punto di vista psicologico e personale e io non volevo toccare il fondo. In questi mesi ho avuto al mio fianco la mia compagna che è stata per me una spalla. Ho cercato in vari ambiti ma anche per fare il lavapiatti chiedono specifiche incredibili. Un giorno, sfogliando gli annunci in rete ne ho trovato uno interessante. Cercavano un tuttofare con competenze da cameriere e così mi sono candidato. Il mio passato di artigiano e la mia passione per la ristorazione hanno fatto il resto. Il titolare dell’albergo ha letto il mio curriculum e mi ha chiamato. Ho sostenuto un colloquio, mi ha messo alla prova e subito c’è stata sintonia. Oggi sono felicissimo di lavorare qui, spesso mi trattengo anche più del dovuto ma non perché me lo chieda qualcuno, anzi, perché stare qui mi piace, ho trovato un ambiente familiare. Adesso sono rinato. Ci sono dei momenti in cui si fa fatica a vedere la luce in fondo al tunnel e a credere che questa ci sia davvero, vorresti buttarti giù ma è proprio in quei momenti che non si deve perdere la speranza e continuare a cercare. No, non me la sento di dare consigli ma una cosa posso dirla, l’età non deve essere una discriminante, le persone vanno messe alla prova, sia a venti anni che a cinquanta. Mai perdere la fiducia in sé stessi. Mai».
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