L’alpinista valdostano Hervé Barmasse firma il suo ultimo record realizzando in solitaria il concatenamento e la traversata di tutte le vette principali del Gran Sasso. Oltre 7.200 metri di dislivello tra i ghiacci
Hervé Barmasse è un alpinista italiano di fama internazionale, noto per le sue imprese in montagna e per il suo approccio “by fair means”, ovvero uno stile di alpinismo che privilegia l’etica e il rispetto per la montagna. La passione, l’abilità e la consapevolezza di voler conservare questo ambiente lo hanno condotto alla sua ultima straordinaria impresa. Percorrere in due giorni 67 chilometri sul Gran Sasso, il massiccio simbolo dell’Appennino, realizzando in solitaria il concatenamento e la traversata integrale di tutte le vette principali. Superando un dislivello complessivo di 7.200 metri in condizioni invernali impegnative.
Gran Sasso, sfida sui ghiacci
Partito dal Passo delle Capannelle il 6 marzo, Hervé Barmasse ha iniziato la traversata, tra salite e discese impegnative. Nella prima giornata, ha scalato il Monte Santo Franco, il Monte Jenca, il Pizzo Camarda, il Malecoste, il Monte Corvo, il Pizzo Intermesoli, il Giovanni Paolo II, il Pizzo Cefalone, la Portella e il Corno Grande, la cima più alta, di notte con gli sci. Il secondo giorno, ha affrontato il Monte Aquila, il Brancastello, le Torri di Casanova, i monti Infornace, Prena, Camicia e il Tremoggia. La traversata è stata caratterizzata da un susseguirsi di salite e discese, con panorami mozzafiato, e si è conclusa con festeggiamenti insieme agli amici aquilani.
La competizione interiore dietro l’impresa da record
In un post su Instagram, Barmasse così scrive del suo record: “Ma questi… sono solo dettagli. In verità tutto è iniziato due anni prima, quando, scalando da solo lo spigolo sud sud-est del Gran Sasso il mio sguardo e il mio cuore si riempivano di bellezza. È in quel momento che è nato il desiderio di pensare a una ‘sfida’ sportiva che mi portasse ad abbracciare queste montagne. La scelta dell’inverno, e della solitudine invece fanno parte del mio DNA. Se desidero un’avventura devo mettermi nelle condizioni ideali perché questo accada. L’anno passato, ad esempio, non c’era neve e se avessi provato, le cose sarebbero state più facili, ma avrei potuto parlare di ascensione invernale? Il calendario oggi non fa più la differenza… La nostra etica e i nostri ideali sì”.
Alpinismo etico e imprese memorabili, chi è Hervé Barmasse
Con Hervé Barmasse (oggi quarantasettenne) la sua famiglia arriva al traguardo della quarta generazione di guide alpine. Ha realizzato numerose ascensioni, sia sulle Alpi che in altre catene montuose del mondo (una su tutte, la nuova via aperta sulla parete sud del Cervino), distinguendosi per l’attenzione all’etica e al rispetto per l’ambiente montano. Oltre all’alpinismo, Barmasse è anche un divulgatore e un autore di libri in cui racconta le sue esperienze e la sua filosofia dell’alpinismo. Il suo approccio all’alpinismo si basa sul rispetto per la montagna, sull’etica e sulla ricerca di un’esperienza autentica, promuovendo uno stile di alpinismo sostenibile che minimizzi l’impatto sull’ambiente.
(foto in apertura: Hervé Barmasse impegnato sugli ultimi tiri della nuova via aperta sul Cervino nel 2011-credit Wikipedia)
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