Entro il 2050, in cinque paesi tra cui l’Italia, più di una persona su otto sarà un ultraottantenne. L’importanza dell’invecchiamento in salute per sostenere i costi dell’assistenza
Il rapporto Health at a Glance 2023 dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, indica che l’invecchiamento della popolazione mondiale sta aumentando sempre più velocemente. Negli ultimi decenni la quota di over 65 è mediamente raddoppiata passando da meno del 9% nel 1960 al 18% nel 2021. Una crescita alla quale contribuiscono il calo dei tassi di fertilità e l’aumento dell’aspettativa di vita, ma che richiede nuove politiche per l’invecchiamento, in particolare nel campo dell’assistenza a lungo termine. Ma più di tutto è importante prevenire, raccomanda Heath at a Glance, attraverso l’invecchiamento in salute.
La tendenza demografica per Health at a Glance
In media si prevede che la quota di popolazione over 65 dei paesi Ocse passerà dal 18% nel 2021 al 27% entro il 2050. In cinque paesi (Corea, Giappone, Italia, Grecia e Portogallo), supererà un terzo entro il 2050. L’aumento, afferma Il rapporto Health at a Glance, è particolarmente rapido tra gli over 80. Entro il 2050, infatti, almeno una persona su dieci potrebbe avere 80 anni o più in quasi la metà dei paesi più sviluppati, mentre in cinque di questi (Corea, Giappone, Italia, Grecia e Portogallo), più di una su otto potrebbe essere un ultraottantenne.
Il futuro dell’assistenza
Data la previsione demografica, la salute fisica e mentale tenderà a peggiorare. La percentuale di chi avrà bisogno di un’assistenza più impegnative passerà dallo 0,6% all’1,5% entro il 2050, avvisa Health at a Glance 2023. Tra il 2015 e il 2030, senza allontanarsi troppo, il numero di anziani bisognosi di cure in tutto il mondo aumenterà di 100 milioni. Molti paesi, tra cui gli Stati Uniti, stanno già affrontando una grave carenza di lavoratori qualificati nel campo dell’assistenza. Finora a compensare questa disparità ci hanno pensato i caregiver “informali”, soprattutto familiari donne. Ma, avverte Health at a Glance si sta già assistendo ad una diminuzione del loro aiuto legato a famiglie sempre più piccole, alla crescita dell’occupazione femminile e alla dispersione geografica per motivi di lavoro.
Anziani a rischio povertà
Tutto ciò, avvisano gli esperti, provocherà un forte incremento nelle spese per l’assistenza, che solo gli anziani più benestanti potranno permettersi dando fondo alla pensione o vendendo beni e proprietà. Il costo totale dall’assistenza a lungo termine, infatti, è ovunque mediamente più alto del reddito di un anziano, nonostante le politiche portate avanti da molti paesi. Per gli anziani con esigenze gravi, che necessitano di 41,25 ore di assistenza settimanale, i costi possono raggiungere quasi sette volte il reddito medio di un over 65, a seconda del Paese. I costi maggiori li pagheranno gli over svedesi, italiani e cechi, soprattutto se donne.
L’importanza dell’Invecchiamento sano
Per mitigare le conseguenze di questo scenario, avverte il rapporto Health at a Glance, i paesi devono puntare a politiche che favoriscono l’invecchiamento in salute. Numerosi studi internazionali testimoniano infatti il legame positivo esistente tra l’invecchiare in maniera attiva e i benefici sulla salute fisica e psicologica, inclusa la percezione di una maggiore qualità e soddisfazione della vita. Questo potrebbe ridurre la quota di anziani con gravi esigenze di diversi punti percentuale nei vari paesi, tra cui l’Italia. Entro il 2050, infatti, quest’ultima potrebbe registrare un aumento della quota di anziani problematici pari al 1,5%, al passo con la Grecia e mezzo punto sotto la Corea. I vantaggi dell’invecchiamento sano variano nei diversi paesi, ma sono significativi in quelli dove i bisogni della popolazione anziana sono più diffusi, come il Giappone e l’Italia.
TUTTI GLI ARTICOLI SU SALUTE E LONGEVITA’
© Riproduzione riservata