Mentre metà della popolazione mondiale è in quarantena per evitare il diffondersi del contagio del virus Covid-19, continuano nel mondo circa 70 conflitti armati. Alle parti in guerra e a tutti i governi, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha inviato un appello per un cessate il fuoco totale.
«La furia del Coronavirus mostra la follia della guerra. Ecco perché chiedo un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. È tempo di bloccare i conflitti armati e concentrarsi sulla vera lotta delle nostre vite. Alle parti in guerra dico: ritiratevi dalle ostilità. Il virus non si preoccupa di nazionalità, etnie, fede e nel frattempo i conflitti armati infuriano in tutto il mondo. I più vulnerabili, donne e bambini, persone con disabilità, emarginate e sfollati pagano il prezzo più alto».
A più riprese anche Papa Francesco ha ripreso l’appello: «Mi viene solo da chiedere con più forza la pace per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne», ha detto alla vigilia di Pasqua.
In totale, nel 2018, nel mondo sono stati destinati alle spese militari 1,8 trilioni di dollari (un trilione equivale a mille di miliardi). Gli Stati Uniti hanno destinato agli armamenti 649 miliardi di dollari, seguiti da Cina con 250, Russia con una cifra che oscilla tra i 160 e i 180 milioni di dollari, Arabia Saudita con 67,6, India con 66,5, Francia con 63,8, Regno Unito con 50, Germania con 49,5, Giappone con 46,6 e la Corea del Sud a 43,1.
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