Nel corso di questa pandemia, per alcune settimane, è stato impossibile acquistare i guanti monouso. Come lo era stato prima con le mascherine. Erano introvabili. Poi sono ricomparsi in vari punti vendita, e ora sappiamo che possiamo farne tranquillamente a meno. Anzi è raccomandato. Il verdetto finale suoi guanti monouso è arrivato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nella sezione aggiornata delle domande e risposte non c’è spazio a dubbi.
L’Oms dice no ai guanti monouso anche al supermercato
Alla domanda se l’Oms raccomandi l’uso dei guanti nella comunità per prevenire la trasmissione del contagio da Covid- 19, ora la risposta è la seguente: no, l’Oms non raccomanda l’uso di guanti da parte di persone nella comunità. L’uso di guanti può aumentare il rischio di infezione, dal momento che può portare ad auto-contaminazione o trasmissione ad altri quando si toccano le superfici contaminate e quindi il viso.
Pertanto, in luoghi pubblici come supermercati, oltre al distanziamento fisico, l’Oms raccomanda l’installazione di stazioni pubbliche di igiene delle mani all’ingresso e all’uscita. Migliorando ampiamente le pratiche di igiene delle mani, i Paesi possono aiutare a prevenire la diffusione del virus Covid-19. L’Oms raccomanda alle persone di consultare sempre le autorità locali sulle pratiche raccomandate nella loro area.
Non si tratta di una vera e propria marcia indietro, l’Oms non ha mai raccomandato l’uso dei guanti monouso, diciamo che era più possibilista. Anche in Italia, l’Istituto Superiore di Sanità non ne ha incoraggiato più di tanto l’utilizzo sottolineando che sono necessari in particolari circostanze: in alcuni contesti lavorativi, per esempio per il personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti; sono indispensabili nel caso di assistenza ospedaliera o domiciliare a malati.
L’importanza di lavarsi le mani
Lavarsi le mani, in tutti, i casi è un gesto fondamentale per la salute. La prevenzione non è solo dal virus Covid-19, ce ne sono anche tanti altri, come il raffreddore, l’influenza o le malattie più severe, come le infezioni correlate all’assistenza (ICA). In ambienti assistenziali, le ICA sono un problema globale che colpisce circa il 7-10% dei pazienti, a seconda del Paese.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, si stima che il 5-8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera. Non tutte le ICA sono prevenibili, ma almeno la metà potrebbero essere evitate.
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