Non è mai troppo tardi per trovare l’amore, come dimostrano i dati Istat sulle separazioni tra gli ultrasessantenni. In aumento il fenomeno del “grey divorce”
“Grey divorce”, così i sociologi americani definiscono i divorzi tra gli over 60. Un trend che a quanto pare è in deciso aumento anche in Italia. Lo riferisce l’Istat analizzando i numeri della cosiddetta “instabilità coniugale”, una tempesta che sconvolge i cuori di tutte le età, anche quelle degli over 60, i cui divorzi in pochi anni sono quasi raddoppiati. In cifre, infatti, le coppie mature che scelgono di separarsi sono passate dai 6.131 casi del 2015 agli 8.715 del 2021. Sono certamente molte, però, avvertono i sociologhi, quelle che scelgono di non ufficializzare il distacco soprattutto per motivi economici e dunque le cifre ufficiali vanno considerate al ribasso.
L’America del grey divorce
Il fenomeno non è solo italiano ma si ritrova in Canada, Giappone, Australia, India e nel Regno Unito anche se gli studi più numerosi riguardano gli Stati Uniti. Secondo una recente ricerca della Bowling Green State University (Ohio) nel Paese dal 1990 al 2023 il tasso di divorzio è raddoppiato sopra i 55 anni, ma per le coppie sopra i 65 anni è addirittura triplicato. In pratica dai dati emerge che un americano su 10 che divorzia oggi ha 65 anni o più. “Ciò significa – afferma l’autrice dello studio Susan Brown su Usa Today – che una quota crescente di adulti invecchierà da sola”. Solo il 7,7% di tutti i matrimoni attuali ha festeggiato le nozze d’oro e la percentuale di coppie anziane che rimangono sposate per mezzo secolo è in calo.
Alla base della separazione
Se i dati oltreoceano non stupiscono (dopotutto le star di Hollywood insegnano), molto più sorprendente è pensare ad un trend in ascesa in un paese di stampo familista come l’Italia, peraltro in basso nel ranking europeo dei divorzi. Cosa c’è dietro il bisogno di separazione di una coppia che ha vissuto decine di anni insieme? Diversi studi parlano di sindrome del nido vuoto. Le coppie si accorgono che, una volta che i figli sono usciti di casa, hanno poco in comune, ruolo di genitore a parte, e il legame si allenta. Un altro fattore può essere economico: le discussioni sul denaro possono inasprirsi con l’avvicinarsi della pensione e portare anche a nascondere fatture, acquisti ingenti, debiti o conti correnti nascosti. Infine i cambiamento sociali: l’empowerment femminile e la fine dello stigma del divorzio hanno fatto il resto.
L’amore (oggi) non ha stagione
In primis però l’aumento dei grey divorce nasce da una longevità attiva e in buona salute che caratterizza buona parte della popolazione mondiale, Italia inclusa. Se è vero che il cuore non invecchia, altrettanto si può dire dell’organismo. E se i 60 sono i nuovi 50, non è strano pensare che il bisogno di ricominciare e la spinta alla felicità e all’innamoramento siano caratteristici anche dei tempi maturi. L’invecchiamento è un periodo della vita molto complesso che rappresenta un grande cambiamento. Le coppie più solide possono rafforzarsi grazie proprio all’esperienza di una vita in comune, ma altre possono scoprire di non condividere più le stesse aspettativi e scegliere percorsi separati, non senza qualche rischio.
Il prezzo di dirsi addio
Un divorzio in tarda età può avere pesanti ricadute sul piano finanziario. La divisione riguarda infatti anche i beni, come la casa coniugale, i risparmi e la pensione, con un relativo aumento di spese. Il contraccolpo finanziario colpisce prevalentemente le donne, che in media percepiscono il 30% di pensione in meno dei maschi, e in molti casi vedono diminuire il tenore di vita. Inoltre non è facile per le coppie anziane che si separano trovare alloggi convenienti e accessibili in vista dell’aumentare dell’età. C’è poi l’impatto psicologico del distacco dopo tanti anni di matrimonio, che può comportare dolore per la perdita di sogni e speranze un tempo condivise, stress, depressione e solitudine. In generale infatti il matrimonio è associato a una salute migliore e a una maggiore longevità. Con la separazione viene poi meno l’aspetto del reciproco accudimento, fondamentale in un paese come l’Italia, basato sul welfare familiare.
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